Bologna, boom di scioperi nella scuola. Ma i prof si ribellano ai 'recuperi'

Il caso alla elementare Croce Coperta dopo le astensioni dei collaboratori scolastici. La preside propone un’apertura straordinaria dal 6 all’11 giugno: dagli insegnanti arrivano 130 no

L’ingresso della scuola elementare Croce Coperta a Bologna

L’ingresso della scuola elementare Croce Coperta a Bologna

Bologna, 18 maggio 2022 - Diritto allo sciopero; chiusura di una scuola; genitori arrabbiati e preside che organizza un progetto per ‘recuperare’ i giorni di chiusura rubricandolo come attività per socializzare. È un pasticcio, denunciato da Massimo Betti segretario provinciale Sgb, quello che coinvolge l’elementare Croce Coperta e l’istituto comprensivo 15 di cui fa parte, la preside Eloisa Denia Cosimo e finanche l’assessore alla Scuola Daniele Ara e di striscio la presidente del quartiere Navile, Federica Mazzoni. Riavvolgiamo il calendario. Croce Coperta storicamente è una scuola ad alto tasso di adesione allo sciopero. Adesione che riguarda soprattutto i collaboratori scolastici senza i quali la scuola non può aprire per motivi di sicurezza. In questo caso, si tratterebbe di "otto giorni di sciopero", conteggia Betti. I genitori rumoreggiano e scrivono al provveditore Giuseppe Antonio Panzardi per capire se, comprese le cause del perché si sciopera così tanto, si possa trovare una soluzione; la preside davanti al diritto di sciopero allarga le braccia.

Intanto i genitori incontrano Ara e Mazzoni e pongono la stessa questione già sottoposta al Provveditorato. Capire perché. Su questo, però, l’assessore è fermo: "È un diritto costituzionale". Denuncia Betti: "Durante il collegio dei docenti del 10 maggio scorso la dirigente scolastica ha comunicato che, in un consiglio di istituto straordinario, l’assessore alla Scuola ha offerto di riservare dei fondi (si parla di 3.500 euro ndr), per un solo plesso dell’Ic 15 (Croce Coperta, ndr), destinati ad un’apertura straordinaria dal 6 all’11 giugno, in relazione al progetto ’Scuole aperte’". Piccolo particolare: ’Scuole aperte riguarda solo le medie. Inoltre, prosegue Betti, la preside "ha comunicato che quel plesso (Croce Coperta, ndr) contava il maggior numero di chiusure per scioperi e che l’assessore Ara avrebbe raccolto lamentele pervenute dalle famiglie".

I giorni extra post ultima campanella, il 4 giugno, ricorda Sgb che riporta le parole della preside, avrebbero ""compensato le giornate di scuola perse". Irricevibile per Sgb. "La dirigente avrebbe sottolineato che sarebbe stato auspicabile che ad aderire fossero gli stessi insegnanti di quel plesso. Gli insegnanti – svela il sindacalista – hanno sottolineato come ciò potesse configurarsi come una sorta di ricatto nei confronti di tutto il personale di quella scuola". Risultato: "il collegio si è espresso in modo contrario": 130 no e 5 astenuti tra cui la preside. Due curiosità. La prima è un errore burocratico: far passare il progetto prima in consiglio di istituto – che ha dato via libera – poi al collegio che, però, è sovrano sulla didattica. Secondo: il collegio ha chiesto di estendere l’apertura extra a tutte le scuole dell’Ic. Proposta negata. Commento della preside: "Nell’ambito dell’autonomia organizzativa e didattica, la scuola elabora progetti volti ad accrescere la socializzazione dove, a causa del Covid, sia mancata". Solo per Croce Coperta e non per le altre elementari dell’Ic come Dozza, Casaralta e succusale. Dal canto suo, Ara smentisce l’intera ricostruzione: "Noi cerchiamo di favorire le richieste di aiuto delle famiglie nei territori più fragili". Sottotono "Croce Coperta è meno fragile". Prosegue: "La preside ci ha fatto una proposta per un’attività modello ‘Scuole aperte’, ma tarata sull’elementare. Quando la scuola si apre a progetti sul territorio, siamo a disposizione. Siccome non abbiamo risorse le è stato detto che, a fine estate, avremmo vagliato un contributo".

 

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