FEDERICA GIERI SAMOGGIA
Cronaca

Scuola, il taglio slitta: "Era una forzatura . Il riordino va fatto d’intesa con i territori"

L’assessora regionale Salomoni dopo il dietrofront del governo "Per ora l’Emilia-Romagna deve rinunciare a una sola presidenza. A Valditara lo avevamo detto, a questo punto si ricomincia da capo".

Scuola, il taglio slitta: "Era una forzatura . Il riordino va fatto d’intesa con i territori"

Scuola, il taglio slitta: "Era una forzatura . Il riordino va fatto d’intesa con i territori"

Tutto da rifare, si ricomincia. "Noi lo avevano detto fin da subito al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che il dimensionamento, così come lo avevano concepito, era difficilmente realizzabile e iniquo – puntualizza l’assessora regionale alla Scuola, Paola Salomoni -. Lo abbiamo ribadito anche nel corso dell’ultimo incontro il 20 dicembre scorso. Il Ministro ci ha risposto che non c’era niente da fare, essendo questo un preciso adempimento del Pnrr. E invece …".

E invece il decreto legge Milleproroghe ha buttato tutto all’aria, scompigliando le carte. Permettendo, da un lato, di rimandare l’operazione di un anno e, dall’altro, di intervenire con un micro-taglietto di una sola presidenza entro il 5 gennaio. Così da essere pronti per l’anno 2024-25.

Un piccolo passo indietro: il dimensionamento, o meglio la riorganizzazione della rete scolastica, ha criteri ben precisi che, in questa partita, sono stati fissati dalla precedente legge di Bilancio. Quella legge imponeva di avere istituzioni scolastiche con non meno di 900 alunni. In Emilia Romagna, già virtuosa in tal senso, per il 2024-2025, ciò avrebbe comportato la soppressione di 14 presidenze, quindi la perdita di altrettante autonomie scolastiche. Così la gestione burocratica delle istituzioni ‘tagliate’ sarebbe passata ad un’altra. Attenzione: nessuno studente avrebbe perso il banco o avrebbe trovato la sua scuola chiusa. L’Emilia Romagna era ricorsa alla Corte Costituzione, ma la Consulta ha respinto il ricorso. "E comunque rimane ancora inesplicato il rapporto Regione-Province", precisa Salomoni.

Assessora, che succede?

"E’ un momento molto delicato e c’è un certo livello di incertezza".

Il Milleproroghe autorizza le Regioni, anche quelle che hanno già deliberato come l’Emilia Romagna, a ricorrere ad un meccanismo di flessibilità sugli accorpamenti. Per noi cosa implica?

"Che il lavoro compiuto è carta straccia. Rispetto al taglio previsto di 14 autonomie, in base al nuovo meccanismo che è un passo indietro, l’Emilia Romagna ne dovrà tagliare una sola".

Un’ottima notizia.

"A metà, perché se è vero che entro il 5 gennaio va deciso quale autonomia scolastica ‘tagliare’, va anche detto che, entro gennaio 2025, ne dovremo tagliare ben 15: le tredici rimanenti (una appunto è soppressa ora, ndr) più le due già previste dalla passata legge di Bilancio".

Avete deciso quale sarà istituzione scolastica verrà sacrificata?

"Assolutamente no. Non agiamo in autonomia, con diktat. Oggi abbiamo inviato alle Province una comunicazione, con risposta entro il 4 gennaio, affinché ci forniscano indicazioni. Su questa base, il 5 gennaio verrà convocata la Giunta regionale per la ratifica ultima".

L’Emilia Romagna aveva già scelto le 14 autonomie da azzerare.

"Esatto, ma ora è tabula rasa. Dobbiamo ricominciare da capo. La sola nota positiva è che abbiamo un anno davanti per decidere in accordo con i territori così da consentire il coinvolgimento della comunità educante e dei soggetti istituzionali dell’istruzione".

Nel precedente ‘giro’, però, non tutte le Province avevano stabilito dove intervenire.

"Ognuno deve fare la sua parte, per quanto ‘doloroso’ possa essere. Tutti i territori ci avevano segnalato il poco tempo a disposizione per valutare come agire. Adesso abbiamo un anno di tempo".

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