Scuola, una marea di casi Covid a Bologna. I presidi: "Lezioni a rischio"

Un rebus le misure per i positivi. Raffica di assenze tra insegnanti e alunni. E l’ultima nota ministeriale sul trattamento delle quarantene fa confusione

Alessandra Canepa, direttrice scolastica dell’istituto Luxemburg

Alessandra Canepa, direttrice scolastica dell’istituto Luxemburg

Bologna, 9 gennaio 2022 - "I contagi stanno fioccando. Speriamo, lunedì (domani, ndr), di avere in classe professori e soprattutto studenti". Weekend intenso per i presidi metropolitani le cui mail sono subissate di annunci di contagi e quarantene. Questo, mentre hanno in agenda, per giovedì, l’incontro con il Dipartimento della Sanità pubblica che dovrebbe fornire delucidazioni sull’applicazione del nuovo decreto, pubblicato venerdì sera in Gazzetta. Decreto che definisce le nuove regole per la quarantena a fronte di 1 o 2 o 3 contagi. Lo stesso Dsp, nei prossimi giorni, dovrebbe redigere una nota operativa ad uso dei presidi. "Nel giro di dodici ore – rivela la preside dell’istituto Luxemburg, Alessandra Canepa – ho ricevuto una quarantina di comunicazioni di positività di miei studenti. Temo ne arriveranno altre nelle prossime ore. La velocità del virus è impressionante".

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"Chissà cosa succede, nei contagi, da qui a lunedì", esordisce la preside del liceo artistico Arcangeli, Maria Grazia Diana che ritornerà sui banchi appunto il 10 gennaio. "Aumentano i casi a ritmo intenso – osserva –. Solo questa mattina mi sono stati segnalati 28 studenti, 12 docenti e 5 ata (personale non docente, ndr) positivi". Nel frattempo i dirigenti rifanno orari per tappare i buchi a causa dei prof assenti per Covid o sospesi perché No vax, attivano dad, conteggiano gli studenti a casa, ritrovandosi con classi mezze vuote oppure cercano supplenti d’urgenza come accade all’Iis Belluzzi Fioravanti, che ha fissato la scadenza delle risposte alle convocazioni per questa mattina.

In mezzo a questa precarietà, arriva un punto fermo. Piccolo, ma per i presidi è l’ennesima grana. Si tratta della nota dei ministeri dell’Istruzione e dalla Salute che, ieri, hanno fornito alle scuole le prime indicazioni operative sulle "nuove modalità di gestione dei casi di positività". Un decreto che gli stessi presidi avevano definito molto nebuloso "dove non si capisce chi fa cosa". Al netto delle indicazioni generali, la novità verte sul fatto che spetterà agli istituti verificare se lo studente di medie o superiori sia vaccinato oppure no. Così da decidere, a fronte di due contagi, chi andrà in dad e chi resterà in classe.

"L’istituzione scolastica, per effetto dell’intervento legislativo – si legge a pagina 6 –, è abilitata a prendere conoscenza dello stato vaccinale degli studenti". Altra grana arriva dai due metri di distanza da tenere quando si mangia a scuola. Misura "raccomandata". Peccato che alle elementari si pranzi in classe dove il distanziamento è saltato. "Le misure del nuovo decreto ci lasciano molto perplessi anche perché scaricano tutto, di nuovo, sui dirigenti – accusano Susi Bagni dell’Flc Cgil e Serafino Veltri della Uil Scuola -. Se vogliamo davvero uscire dalla pandemia, occorrono vaccini e tamponi vicino alle scuole".

 

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