Si va avanti con l’ennesimo rattoppo

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Umberto

Bosco*

Per anni Villa Aldini ha ospitato i richiedenti asilo. Abbiamo spesso criticato la scelta di utilizzare per questo scopo uno stabile di tale valore, ma mai avremmo pensato di rimpiangerlo. Da quando il servizio è stato dismesso, infatti, l’edificio versa in totale abbandono e, come da copione, è stato occupato. Non solo, chi vi passava la notte, accendeva fuochi, usava alcune stanze come pattumiera, altre come latrina. A più riprese abbiamo segnalato la cosa ma, alle verbali rassicurazioni dell’assessore Lepore, non sono seguite azioni. Nel frattempo il riscaldamento e le luci sono rimasti in funzione come se il Comune volesse in qualche modo incentivare la permanenza. Alla fine ci abbiamo pensato noi a sigillare lo stabile, consegnando le chiavi in giunta ma, pochi giorni dopo, altri pertugi sono stati aperti. In alcuni dei numerosi tentativi di effrazione sono facilmente riconoscibili i segni di un flessibile. Trovo difficile credere che chi risiede e lavora nella vicina casa del custode non abbia udito nulla. Oggi, finalmente, gli occupanti sono stati sloggiati e i varchi chiusi. Si tratta, però, dell’ennesimo rattoppo temporaneo, per inferriate e impianto d’allarme c’è ancora da aspettare. Tuttavia, se leggo bene i segni, direi che Villa Aldini, come Labàs, è divenuta l’ennesimo terreno di scontro tra Lepore e Aitini, gli aspiranti successori di Merola. Bene così se serve a riportare Villa Aldini sul tavolo della giunta a cui ricordiamo che proprio oggi un altro immobile occupato è andato in cenere.

*Consigliere comunale

della Lega

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