"Spaccio e movida violenta, lavoriamo con scuole e famiglie"

Visconti e Fusiello: "Piazze e vie non vanno militarizzate, più servizi ai giovani e prevenzione"

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Più videosorveglianza, maggiore presenza dei cittadini, ma nessuna militarizzazione delle piazze. E ancora: per il ’problema’ giovani, servirà lavorare a stretto contatto con famiglie e scuole. Questi i leit motiv dell’incontro di ieri in questura tra il nuovo prefetto Attilio Visconti e il capo della polizia di Bologna, Isabella Fusiello (foto). Sul piatto i temi caldi che attanagliano la città, a partire dalla gestione della movida e lo spaccio. La risposta, ha spiegato Visconti, dovrà essere doppia: lavorare sulla prevenzione ma anche sulla qualità dei servizi e sulla socialità. "L’impegno che ci attende nei prossimi mesi – così il prefetto – sarà massimo; siamo in un capoluogo molto importante nell’intero scacchiere italiano. Siamo pronti ad alzare il livello di attenzione".

Per la prossima settimana è fissato il comitato sulla sicurezza pubblica dove si parlerà anche degli ultimi episodi avvenuti: i raid delle baby gang e la sparatoria al Fossolo. "Fondamentale – ha aggiunto – sarà l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza, soprattutto nelle periferie, e attraverso la geolocalizzazione, strumento che il questore ha in mano quotidianamente per indirizzare anche le politiche di governo di territorio, cercare di recuperare gli spazi dove manca l’illuminazione, c’è degrado o sono aree più appetibili dalla criminalità. Su questo lavoreremo insieme – ha concluso – e daremo tutto il contributo possibile all’amministrazione comunale"

Su Bologna ’capitale’ dei reati giovanili, come ricordato in occasione dell’anno giudiziario il giudice Oliviero Drigani, il prefetto ha ricordato che "sarà fondamentale creare una rete per aumentare la qualità dei servizi giovanili e lavorare con scuole e famiglie". "Non possiamo militarizzare le piazze o le vie – ha aggiunto il questore Fusiello –, quello che possiamo fare è essere presenti, ma ci vuole anche la partecipazione dei cittadini. Se questi ultimi occupano quegli spazi che al momento sono liberi o occupati da gente che vive nella illegalità, la situazione non cambia, perché ovviamente si spostano in un’altra zona. Invito i cittadini a occupare gli spazi liberi con iniziative".

n.b.

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