Stefano Delle Chiaie morto, venne accusato di concorso esterno nella strage di Bologna

Esponente della destra radicale e fondatore di Avanguardia Nazionale venne assolto nei processi per Piazza Fontana e la bomba alla stazione. Aveva 83 anni

Stefano Delle Chiaie

Stefano Delle Chiaie

Bologna, 10 settembre 2019 - E' morto in ospedale la notte scorsa Stefano Delle Chiaie, accusato di concorso in strage nell'attentato di Bologna (FOTO). Esponente della destra radicale e della destra spiritualista in seno al Movimento Sociale Italiano e fondatore di Avanguardia Nazionale, Delle Chiaie  era nato a Caserta nel 1936 e per anni, pur di sfuggire alla Giustizia italiana, ha vissuto da latitante fino a quando il 27 marzo del 1997 a Caracas non venne catturato dalla Polizia italiana.

Ricercato per anni, latitante in Sud America per sfuggire alla giustizia italiana (che poi lo ha scagionato da ogni accusa) Stefano Delle Chiaie è stato collaboratore, con il boia di Lione Klaus Barbie, della dittatura boliviana negli anni '80: un gruppo che ha seminato morte e terrore. Una volta tornato in Italia nel 1997, estradato dal Venezuela, processato per le stragi di Bologna e piazza Fontana a Milano, scagionato in primo e secondo grado, Stefano delle Chiaie nel 1991, grazie alla concessione del Comune di Roma, ha aperto una 'sede' tv di Avanguardia Nazionale.

Alle sue trasmissioni hanno presenziato i massimi esponenti della destra, sia nazionale che europea, suscitando non poche polemiche e controverse teorie. A 14 anni, aveva aderito all'Movimento Sociale Italiano per poi uscirne pochi anni dopo insieme a Pino Rauti e fondare il Centro Studi Ordine Nuovo. Nel 1962 lascia anche Rauti per fondare l'Avanguardia Nazionale Giovanile che in seguito si scioglierà con gli arresti dei suoi militanti. Nel 1965 prende parte al convegno dell'hotel Parco dei Principi dei neofascisti italiani e nel 1966 organizza la prima azione di depistaggio affiggendo manifesti che inneggiavano all'Unione Sovietica Stalinista: anni dopo affermò che si trattava di un'azione voluta dalla Cia e da ambienti anticomunisti italiani. Nel 1969 Delle Chiaie era finito  nell'inchiesta su Piazza Fontana e, poco prima di testimoniare, aveva deciso  di fuggire in Spagna. Nel 1974, dopo aver conosciuto Pinochet, decise di trasferirsi in Cile. Troverà poi rifugio in diversi paesi sudamericani dove è inseguito da un mandato di cattura per concorso in strage. Durante una di queste fughe, in Bolivia, venne ferito gravemente da agenti italiani del Sisde e della Cia. Il 27 marzo 1987, dopo diciassette anni di latitanza e da cinque inseguito da mandato di cattura per associazione sovversiva, banda armata e concorso in strage Delle Chiaie si lascerà arrestare a Caracas in Venezuela dalla polizia per essere estradato in Italia.

"Il suo nome è sempre stato tirato in mezzo a tutte le azioni eversive compiute in Italia, compresa la strage di Bologna, ma poi è sempre stato assolto. Per me rimane un personaggio delicato e pericoloso, che probabilmente in vita avrebbe potuto dare tante spiegazioni". Così Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, ha commentato la morte di Stefano Delle Chiaie.

 

 

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