Stupro fuori dalla discoteca a Bologna, c’è un sospettato

La Squadra mobile, dopo aver ascoltato decine di ragazzi presenti il 16 ottobre al Garden 9, sta analizzando la posizione di un ventenne

La polizia stradale era intervenuta per prima in via Casoni dove è avvenuto lo stupro

La polizia stradale era intervenuta per prima in via Casoni dove è avvenuto lo stupro

Decine di persone ascoltate, ore di video analizzati fotogramma dopo fotogramma. E adesso la Squadra mobile sta stringendo il cerchio per ricostruire la notte d’orrore vissuta da una studentessa ventenne, stuprata la notte del 16 ottobre in via Casoni, dopo una serata passata con i compagni di facoltà al Garden 9, il locale all’aperto vicino al Numa. La polizia ha un sospettato, presunto responsabile di quella violenza, su cui sta in queste ore lavorando per restituire un minimo di serenità alla ragazza, ancora sotto choc dopo quella notte, adesso a casa sua, con la sua famiglia, in un’altra regione.

Dalle prime indiscrezioni si tratterebbe di un ragazzo coetaneo della studentessa, ritrovata quella notte da alcuni passanti in stato confusionale e seminuda vicino a un capannone abbandonato, nella stradina che incrocia via Stalingrado. Le indagini vanno avanti,a 360 gradi per ricostruire ogni attimo, dal momento in cui gli amici hanno perso di vista la vittima. Che, una volta in ospedale è stata sottoposta anche a tutta una serie di analisi necessarie a capire se fosse stata drogata e con quale sostanza. Un accertamento affidato dal pm Stefano Dambruoso alla tossicologa Elia Del Borrello. Un’analisi dagli esiti non scontati, visto che sostanze come Ghb o Grb (le cosiddette droghe dello stupro) vengono assimilate in maniera rapidissima dal corpo e tendono a non lasciare traccia, già a poche ore di distanza dall’assunzione.

Motivo per cui potrebbero essere necessari ulteriori esami, ancora più specifici, come l’analisi del capello, per mettere un punto fermo almeno su questo aspetto della bruttissima vicenda. Al di là della presenza di un primo sospettato, la polizia sta comunque continuando a lavorare, per definire con certezza quanto accaduto e capire se ci sia soltanto una persona coinvolta nella violenza o all’abuso abbiano partecipato o ‘collaborato’ altre persone, su cui si continua a concentrare l’attenzione degli inquirenti.

 

 

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