Stupro a Bologna, la studentessa e sua madre ascoltate dalla Squadra mobile

Il racconto della ragazza è confuso a causa dello stato in cui versava

La Squadra mobile

La Squadra mobile

La ragazza di vent’anni stuprata in via Casoni nella notte tra venerdì e sabato è stata ascoltata ieri dai poliziotti della Squadra mobile. Il suo racconto, però, non ha chiarito ancora tanti aspetti di quanto accaduto, intorno alle 2 di notte, tra la discoteca Garden 9 e la stradina che incrocia via Stalingrado. Il suo stato di alterazione, quella notte, ha infatti annebbiato ogni suo ricordo.

Anche la madre della studentessa universitaria ha parlato con i poliziotti, che stanno cercando di ricostruire il contesto di amicizie e conoscenze della ragazza, arrivata a Bologna per frequentare l’università.

Intanto, prosegue l’analisi dei video ripresi dall’impianto di sorveglianza della discoteca e dalle telecamere presenti nella zona dove si presume sia avvenuta l’aggressione. Una strada buia e stretta, con il capannone dell’ex Manifattura tabacchi da un lato e palazzi in costruzione dall’altro. Quei video saranno fondamentali per capire se la ragazza si sia allontanata da sola o con qualcuno. Forse lo stesso che l’ha poi violentata.

n. t.

 

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