
Il monito del cardinale Zuppi alla commemorazione della strage ferroviaria del 2005: "Le lezioni severe servano come prevenzione"
"Le lezioni della vita. A volte così severe, devono servire perché non si ripetano più. Serve prevenzione". Sono parole del cardinale di Bologna Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente Cei, che ieri mattina era a Crevalcore per la commemorazione della tragedia ferroviaria della frazione della Bolognina, di cui ieri è ricorso il ventennale. Il 7 gennaio 2005, in una mattina di nebbia fitta, lungo un binario unico, si scontrarono due treni, un merci ed un passeggeri, e 17 persone persero la vita, 80 furono i feriti. Il fatto nuovo è che, in occasione del ventennale, l’amministrazione comunale ha ideato e realizzato un nuovo cippo commemorativo, chiamato ‘Memoriale’, visibile lungo la Ciclovia del sole, esattamente all’altezza del punto in cui avvenne lo scontro tra i treni.
Accanto al manufatto c’è un QRcode e collegandosi viene raccontato il tragico accadimento. Ieri la commemorazione ha visto la celebrazione della messa nella chiesa di San Silvestro in suffragio delle vittime presieduta dal cardinale Zuppi. A seguire nel piccolo giardino 7 Gennaio 2005, nei pressi dell’ex stazione ferroviaria della Bolognina, c’è stata la deposizione di fiori al cippo dedicato alle vittime e l’intervento di Marco Martelli, sindaco di Crevalcore. Quindi gli intervenuti si sono spostati nel punto, non tanto distante dal giardino, dove è stato collocato il ‘Memoriale’, per la scopertura ad opera dei vigili del fuoco e della Pubblica assistenza di Crevalcore e la benedizione di Zuppi.
Alla commemorazione erano presenti, tra gli altri, Irene Priolo, assessora regionale alla Mobilità e Trasporti, e Matteo Lepore, sindaco di Bologna e della Città metropolitana, il presidente dell’Assemblea legislativa, Maurizio Fabbri, i sindaci del territorio e anche il presidente del consiglio comunale di Imola, Roberto Visani. Presenti inoltre rappresentanti di Ferrovie dello Stato, Prefettura e Questura, delegazioni di Comuni e diverse associazioni del territorio e diversi comitati di familiari, come quelli della tragedia di Viareggio. Tra i vari striscioni, anche uno che recitava: "Unico errore umano non ribellarsi". Nell’omelia ha detto ancora Zuppi: "Abbiamo capito quanto servono i sistemi di sicurezza", ma anche quanto conta "il ritardo" con cui si arriva a installarli. "Il ritardo non è mai innocuo, non bisogna perdere tempo". Ed ha aggiunto: "Ci servono momenti e luoghi di memoria. È un impegno che fa onore a questa città e a tutta l’area metropolitana". Il sindaco Martelli, ricordando la nebbia di allora e la mancanza di presidi di sicurezza sulla linea, ha affermato: "Non si poteva pensare di caricare sulle spalle di una persona sola la vita di 200 persone in quelle condizioni".
Pier Luigi Trombetta