Suviana, un mese dopo . Ricordo con la Madonnina

Cerimonia sul sagrato di San Petronio con l’arcivescovo Zuppi e il sindaco. Invitate le famiglie delle vittime e i sindaci dei Comuni coinvolti dalla tragedia.

Suviana, un mese dopo . Ricordo con la Madonnina

Suviana, un mese dopo . Ricordo con la Madonnina

È trascorso ormai un mese dall’incidente alla centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi di Camugnano, sul lago di Suviana. Un’esplosione al piano -8 dell’impianto, a decine di metri di profondità, costato la vita a sette lavoratori impegnati in un’attività di collaudo del gruppo di generazione, mentre sette loro colleghi sono rimasti feriti, alcuni anche molto gravemente.

Oggi, si terrà un ricordo per le sette vittime di quella tragedia. La commemorazione sarà celebrata dall’arcivescovo Matteo Zuppi, alla presenza del sindaco Matteo Lepore, e si svolgerà alle 17.40 sul sagrato di San Petronio, in piazza Maggiore, dopo la processione dell’Immagine della Beata Vergine di San Luca dalla cattedrale alla basilica. Al ricordo sono stati invitati i familiari delle vittime e i sindaci dei Comuni coinvolti, Camugnano e Castel di Casio in primis, entrambi affacciati sul lago di Suviana, oltre che di quelli in cui risiedevano le vittime.

Nel frattempo, se da un lato slitta di una decina di giorni l’intervento dei sommozzatori per chiudere la paratia rimasta bloccata semiaperta dopo l’incidente e da cui continua a entrare l’acqua del lago all’interno della centrale, continua parallelamente l’inchiesta della Procura sulla vicenda: il fascicolo, per ora contro ignoti, è aperto per i reati di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. A tale scopo è stato incaricato nei giorni scorsi un ’super pool’ di tecnici, tutti ingegneri, che dovranno chiarire la dinamica e soprattutto le cause della tragedia. I consulenti sono già al lavoro e stanno analizzando i documenti raccolti da tutte le aziende coinvolte, tra Enel Green Power e quelle in appalto e subappalto che stavano eseguendo i lavori, e alle cui dipendenze erano le vittime.

L’esplosione del ’gruppo 2’ di generazione, composto da turbina e alternatore, stando alle prime ricostruzioni pare sia stata causata dallo scoppio dell’alternatore stesso, forse sbilanciatosi durante l’attività di collaudo. La medesima operazione sul ’gruppo 1’, gemello, era stata eseguita poco prima dagli stessi lavoratori, ed era filato tutto liscio. L’attività di manutenzione sui macchinari di tutta la centrale, durato più di un anno, era quasi concluso. Ma la tragedia ha spazzato via in un istante fatiche, sogni e speranze di sette uomini e molte più famiglie.

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