Teatro Comunale di Bologna in Fiera, è una corsa a ostacoli

Mancano ancora le autorizzazioni dei vigili del fuoco per il trasloco temporaneo. Macciardi: "Resto fiducioso". Ma spuntano i piani B

Da sinistra: Matteo Lepore, Oksana Lyniv e Fulvio Macciardi

Da sinistra: Matteo Lepore, Oksana Lyniv e Fulvio Macciardi

Bologna, 11 agosto 2022 - Salta la Fiera come palco temporaneo per il Teatro Comunale? L’indiscrezione, incontrollata, ieri aveva cominciato a circolare sotto il solleone bolognese d’agosto, trovando qualche conferma. Queste le presunte motivazioni: robuste difficoltà ad avere tutte le autorizzazioni necessarie da parte dei vigili del fuoco per utilizzare il padiglione 20 (scelto, almeno per ipotesi principale, come culla temporanea), tempi quindi strettissimi per andare a dama entro la fine dell’anno, soprattutto costi molto elevati per gestire la transizione, nell’ordine di 10mila euro al mese di bollette e alcuni milioni di euro tra palco, allestimento e affitto per gli anni necessari. Il sovrintendente del Comunale però, Fulvio Macciardi, al momento smentisce che sia stata accantonata la Fiera come punto d’approdo.

"Non c’è alcuno stop definitivo al trasferimento in Fiera. Certo, per ora mancano le autorizzazioni necessarie da parte dei vigili del fuoco per quanto riguarda il padiglione 20 – sottolinea Macciardi –. E’ un iter complesso, servono delle certificazioni per trasformare la destinazione di quei spazi, che erano preposti ad altro e che dovrebbero invece ospitare delle attività di spettacolo. Vediamo, siamo in una fase molto tecnica a cui stanno lavorando, appunto, dei tecnici. Però sì, speriamo di risolvere questo problema perché senza l’ok autorizzativo non possiamo passare alla fase realizzativa, è una corsa contro il tempo, abbiamo già chiarito che fino a fine ottobre rimarremo in via Zamboni". Un piano B però sarebbe nel cassetto. "Sono fiducioso, ripeto. Di altri piani aperti ne abbiamo se non dovesse andare bene questo, ma l’intento è di restare in Fiera – aggiunge Macciardi –, ci sta lavorando il Comune in uno spirito di grande collaborazione. Di sicuro però non possiamo spostarci dal Comunale se non c’è una sede alternativa pronta".

La corsa contro il tempo c’è eccome, entro fine anno va trovata una soluzione stabile, banalmente in autunno dovrebbe partire la campagna abbonamenti per gennaio. "Non abbiamo notizie su un possibile cambio di direzione rispetto allo spostamento del Comunale in Fiera – dichiara Antonio Rossa, segretario di Slc-Cgil Bologna –. C’è un osservatorio sul tema, aperto con il Comune, non abbiamo notifiche e le rassicurazioni erano per fine anno. A settembre faremo il punto alla nuova riunione dell’osservatorio".

Alla finestra anche Andrea Graziosi, vicepresidente del Consiglio d’indirizzo del Comunale. "Il 12 luglio, all’ultima riunione del Consiglio, il sindaco Matteo Lepore e il sovrintendente Macciardi hanno ribadito che il Comunale sarebbe rimasto in sede almeno fino alla fine di ottobre. Ho trovato una situazione estremamente precaria – sottolinea Graziosi –, incerta, convocheremo a settembre un nuovo consiglio d’indirizzo per capire lo stato dell’arte". Palazzo d’Accursio esclude che sia saltato il trasferimento nell’area della Fiera del Teatro, ma fa sapere che ci sono "valutazioni in corso". Insomma, mancano ancora gli annunci ufficiali su dove davverò finirà il Comunale e a questo punto dopo le ferie d’agosto se ne saprà di più. Alcuni piani B sarebbero al vaglio, ma più che ai palazzetti del basket si guarderebbe comunque ad altre zone, anche a quella di piazza della Costituzione. Il restauro del Teatro di via Zamboni vale circa 11 milioni di euro e sono tutti soldi che vengono dal Pnrr, i lavori dovrebbero durare quattro anni e per finire nel 2026 – termine ultimo per usufruire dei fondi – dovrebbero iniziare per forza di cose entro il 2022. Uno dei motivi per i quali anche il Comune è costretto ad accelerare per mettere al sicuro la gestione temporanea di uno dei teatri più belli d’Italia.

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