Tentato omicidio Pilastro Bologna, indagini: il sospettato ha lasciato la città

"Telecamere nelle zone a rischio": le annunciano il presidente del Quartiere Borsari e l’assessore alla Sicurezza Aitini

La polizia martedì sera dopo la sparatoria in via Natali

La polizia martedì sera dopo la sparatoria in via Natali

Bologna, 14 maggio 2021 - Quando ha sentito il fiato della polizia sul collo, il principale sospettato per la sparatoria del Pilastro ha lasciato la città. La notizia, che è rimbalzata tra ‘radio Pilastro’ e Questura, complica ora le ricerche del giovane pusher nordafricano, su cui si sono concentrate da subito le attenzioni della Squadra mobile, impegnata per chiudere il cerchio sulla vicenda della lite finita nel sangue in via Natali martedì sera. Una matassa complicata da dirimere, considerata la diffidenza di una certa parte del quartiere, restia a parlare, quantomeno in ‘chiaro’, con la polizia.

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E anche a causa della quasi totale assenza di telecamere, su cui poter sviluppare un discorso più ampio. Ossia quello relativo alla presenza di altre persone al momento della lite, avvenuta poco prima delle 20 di fronte alla pizzeria della strada, nei cui paraggi sono stati ritrovati un machete e due coltelli. La preoccupazione dei residenti, manifestata subito dopo il fattaccio, è che possa essere in corso una faida tra bande rivali. E la questione è anche uno dei possibili moventi individuati dalla polizia. Un regolamento di conti in ambito di spaccio per un debito; o per la gestione delle piazze.

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Mentre le indagini vanno avanti, c’è attesa per capire se e quando verrà convocato in Prefettura un tavolo per discutere delle emergenze del quartiere, alla presenza di Comune, Acer e forze dell’ordine. Un incontro chiesto mesi fa dal presidente di Acer Alessandro Alberani; e ribadito con urgenza mercoledì dal presidente del San Donato-San Vitale Simone Borsari, "per strutturare un intervento corale ed eliminare dal Pilastro quelle sacche di criminalità ormai endemiche".

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Annunciando l’intenzione di lavorare per recuperare e dare nuova vita agli spazi sfitti tra le case popolari e dotare di telecamere la zona ‘cieca’ di via Natali, via Deledda, via Salgari. Un progetto caro all’assessore alla Sicurezza Alberto Aitini, "che verrà realizzato appena saranno stanziati i fondi necessari", come ha spiegato. "Il tema della sicurezza al Pilastro – continua Aitini – è molto delicato e va affrontato con serietà. Va tenuto fuori dalla campagna elettorale. Le criticità sono legate allo spaccio, ma non solo. Le istiutuzioni tutte, in questi anni, hanno lavorato sul quartiere: il Comune attraverso la riqualificazione degli spazi pubblici; le forze dell’ordine, a cui va sempre il mio ringraziamento, per l’impegno costante di controllo e indagine; e l’Acer, che per quanto di sua competenza ha fatto un gran lavoro, con la creazione della figura degli agenti accertatori e dell’ufficio disciplina, che una forte spinta ha dato al contrasto dell’illegalità dentro i palazzi di edilizia popolare. È innegabile che permangano molti problemi: per questo il lavoro fatto deve continuare e va rafforzato. La caserma dei carabinieri che sarà inaugurata nel 2022 sarà un salto di qualità per il presidio del territorio". Ma non solo controlli di polizia: "Con Acer c’è la volontà di sostenere il rilancio commerciale della zona – conclude Aitini –. Bisogna trovare il modo di affittare o riaprire i negozi sfitti o abbandonati, per creare un presidio sociale sano che aiuti a migliorare la zona".  

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