Tram, i primi ostacoli "Il Comune ha chiesto di anticipare i cantieri sui ponti del Passante"

Il viceministro Bignami: "La domanda in due incontri sul tema. A Palazzo d’Accursio chiediamo una leale collaborazione".

Tram, i primi ostacoli  "Il Comune ha chiesto  di anticipare i cantieri  sui ponti del Passante"

Tram, i primi ostacoli "Il Comune ha chiesto di anticipare i cantieri sui ponti del Passante"

di Mariateresa Mastromarino

Le realizzazioni di tram e Passante sono vicine, forse troppo. Tanto da spingere il Comune a chiedere a ministero dei Trasporti e Autostrade di anticipare i lavori del Passante sui due cavalcavia, uno a San Donato (per la linea rossa) e uno a Corticella (per la linea verde) dove le infrastrutture si sovrappongono. "Abbiamo appreso di un’interferenza cronologica, non geometrica, tra i due cantieri – dice Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, a margine del convegno ‘Bologna Mobilità’ organizzato ieri dall’Aci –. Si sono tenuti due incontri, a fine marzo e a metà aprile, in cui il Comune ha chiesto di riverificare la modulazione in ordine della tempistica di avanzamento del Passante, sussistendo un’interferenza realizzativa con la Linea Rossa del Tram". Le opere vanno chiuse entro il 2026. "Da questo punto di vista chiediamo al Comune leale collaborazione, dicendo le cose come stanno", conclude Bignami.

Una situazione che Fratelli d’Italia lamenta già da due anni. "C’è un’evidente sovrapposizione chiara dai progetti presentati dal Comune, e questo sarà un problema – spiega Stefano Cavedagna, consigliere comunale di FdI –. Le ipotesi sono due, o è un errore di incapacità della Giunta o proseguire è una scelta in malafede. Il timore è che il Comune intenda scaricare la responsabilità di questi errori sul Governo, visto il rischio di sforare le scadenze del Pnrr. Una strategia da scarica barile, a cui Lepore non sarebbe nuovo come sul tema del Rave Party. Non si utilizzino la città e i bolognesi come uno scudo per una battaglia politica del sindaco. Ora la giunta dica tutto con chiarezza e non con opacità". Di questo si è parlato al convegno ‘Bologna Mobilità: attualità e prospettive’, organizzato da Automobile Club’, nel quale la realizzazione dei due progetti è stato il tema principale. Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, anche il presidente Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, Carlo Monaco, assessore alla Mobilità di Vergato e Mauro Sorbi presidente Osservatorio regionale per la sicurezza stradale.

La preoccupazione per la durata dei lavori del tram coinvolge anche Ascom e le sue realtà associate. "Circa 1.700 imprese sono toccate dai provvedimenti dei lavori, e altre 1.700, che riguardano attività presenti nelle zone limitrofe, potrebbero vedere un calo nel fatturato – sottolinea Giancarlo Tonelli, direttore generale Ascom –. Si tratta di 10mila posti di lavoro messi a rischio. Abbiamo chiesto provvedimenti che salvaguardino la permanenza delle aziende, anche successivamente ai cantieri, e ristori per tre milioni almeno, per ogni anno di lavoro, in maniera da poter intervenire tempestivamente". "Vogliamo una mobilità fluida, che non si intoppi continuamente – ribadisce Federico Bendinelli, presidente Automobile Club di Bologna –. Siamo contrari a tutto quello che va contro quest’idea: è molto meno ecologico costringere a percorsi strani piuttosto che seguire percorsi rapidi. Bisogna incentivare il trasporto pubblico, ma non deve andare a scapito di quella privata". Altro tema sul tavolo, il valore degli immobili, evidenziato da Confabitare. "Chiediamo che siano previsti dei ristori per i proprietari immobiliari danneggiati, e che l’associazione faccia parte del gruppo di lavori", dice il presidente Alberto Zanni.

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