La sicurezza sui treni, per tutelare soprattutto i controllori spesso vittime di aggressioni, è un tema in agenda per i gestori delle Ferrovie e per la Polizia ferroviaria. Lo impongono ormai le circostanze. Troppi episodi di violenza, troppi abusivi del biglietto, troppi insulti a chi fa il proprio dovere. È sotto gli occhi di tutti che la turbolenza sui treni è un fenomeno in costante crescita. Lo dicono anche i numeri del bilancio operativo della Polizia ferroviaria: oltre quattro milioni (4.344.425) le persone controllate, 1.147 gli arrestati (+24% rispetto al 2023) e 11.440 gli indagati (+20% rispetto al 2023), 32.199 le pattuglie impegnate a bordo treno. Evidentemente nonostante l’impegno delle forze dell’ordine bisogna oliare meglio il meccanismo dei controlli. Nelle stazioni da tempo sono operative le pattuglie di guardie giurate, un modello da esportare a bordo dei convogli passeggeri. Il nodo riguarda soprattutto i treni locali. La linea regionale Bologna-Piacenza, sempre affollata di pendolari, è quella che conta i maggiori episodi di violenza perchè la fauna umana che sale e scende tra una fermata e l’altra comprende anche sbandati, balordi, clandestini. Se la polizia non può fare tutto da sola la soluzione sono i vigilantes privati. Costano, ma sono necessari.
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