Tu Quis Es, il latino indaga il pensiero. Dionigi ai giovani: "Siate esigenti"

All’Auditorium Manzoni incontro con 750 studenti. L’ex rettore: "Progettiamo il futuro imparando chi siamo"

Tu Quis Es, il latino indaga il pensiero. Dionigi ai giovani: "Siate esigenti"

Tu Quis Es, il latino indaga il pensiero. Dionigi ai giovani: "Siate esigenti"

"Mostrate i vostri volti, fate sentire la vostra voce, non siate clandestini; il vostro tempo è ora; voi che avete il futuro nel sangue e il privilegio di dare del tu al tempo. A voi giovani il compito stupendo e tremendo di prendervi cura dell’anima della città, perché essa sia rivolta al proprio futuro, sia disponibile a cambiare, avverta la corsa del tempo, oltre l’immobilità dello spazio". Questo l’appello ai giovani di Ivano Dionigi, latinista e già rettore dell’Università durante ‘Tu Quis Es? - Il latino ci interroga’, il dibattito sull’identità organizzato da Cortile dei Gentili, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, il dipartimento di Filologia classica e italianistica dell’Alma Mater e il centro studi ‘La permanenza del classico’, avvenuto ieri al teatro Manzoni tra alcune personalità del mondo degli studi classici e circa 750 alunni di una decina di licei di tutta la regione.

"Lasciamo che siano i ragazzi a parlare", dice l’ex rettore di Unibo. Dunque, riprendendo i testi che gli studenti hanno approfondito in vista dell’incontro, Ludovica del liceo Minghetti ha chiesto in che modo in passato siano stati affrontati temi come la depressione, la solitudine e la psicanalisi. Dionigi, nel rispondere, esorta ancora gli studenti: "Siate insoddisfatti, siate esigenti, siate rigorosi. Vorrei dirvi: siate perfetti". E allora "è vitale per voi impegnarvi con passione in politica (polis), il pronome ‘noi’ ci salverà e si fa attraverso il pensiero che abita la parola (logos). Siete l’unica speranza per questa Italia, abbiate più fiducia in voi stessi", ribadisce Dionigi guardando lo psicoanalista Vittorio Lingiardi.

Il professor Dionigi spiega che il tema dell’identità è "descritto dai classici, fondatori del presente, ma anche antagonisti di esso" e vede al centro il quesito di Sant’Agostino: "Tu Quis Es?". "Una domanda per progettare il proprio futuro, perché conoscere tutto senza sapere chi siamo sarebbe il più grande fallimento della scuola", sottolinea. Una mattinata, insomma, utile per "imparare a conoscersi insieme", parla il cardinale e biblista Gianfranco Ravasi. Tuttavia, "oggi perché la cura del corpo prevale sull’anima?", domanda Massimiliano del liceo Galvani. "Se fossimo solo eredi della tradizione biblica saremmo più vicini alla sensibilità che considera l’umano nel suo intero, mentre l’anima è esaltata nella cultura greca", parla il cardinale. "Un viaggio dentro le parole della storia e quanto esse siano vive se guardate da dentro", chiude la scrittrice Ilaria Gaspari spiegando il senso dell’iniziativa.

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