Ucraina, Zuppi: "Corsa al riarmo, lo sbaglio più grande"

L'arcivescovo di Bologna ospite all'incontro sulla guerra organizzato al Salvemini: "Ogni conflitto è da ripudiare"

Il cardinale Zuppi era presente all'incontro al Salvemini

Il cardinale Zuppi era presente all'incontro al Salvemini

Bologna, 8 aprile 2022 -  Zuppi si schiera contro il riarmo, e la posizione è netta: "è la cosa peggiore che possiamo fare". Il Cardinale ha partecipato questa mattina all'incontro organizzato dall'istituto Salvemini sulla guerra in Ucraina, durante il quale sono intervenuti anche due studenti scappati dal loro Paese e accolti a Bologna, dove oggi frequentano la scuola.

Salah e Abramo scappano verso Bologna

Piuttosto che le armi, secondo Zuppi "servono gli aiuti. E ci serve il disarmo. Certo, c'è un problema puntuale oggi che riguarda l'Ucraina e che si riassume nel diritto alla difesa. Che è una cosa. Ma correre al riarmo no". Su questo, Zuppi è categorico. "Oggi dobbiamo trovare una fine alla guerra e dobbiamo ripudiarla come è scritto nella nostra Costituzione. Dobbiamo lavorare perchè la guerra non sia più lo strumento per risolvere i problemi".

L'obiettivo, secondo l'arcivescovo deve essere quello del cessate il fuoco. Ma per arrivarci, "bisogna trovare dei compromessi", anche se "quando si combatte è molto difficile, perchè la tentazione di vincere resta. Ma è una tentazione perversa, perchè anche chi vince perde. Con la guerra siamo tutti sconfitti". Tra l'altro, aggiunge Zuppi, "quando si sente parlare di conflitto nucleare, è una cosa che ci dovrebbe far inorridire. La bomba atomica non è un videogioco".

"E' da bestie e rende bestie - così Zuppi descrive la guerra -. Ma bombardare gli ospedali e colpire i civili è frutto dell'intossicazione dell'ideologia, quando l'altro non è più un uomo, ma solo un nemico. E' come per i nazisti, per i quali i poveri contadini di Marzabotto non erano nulla ed erano solo da schiacciare". 

Il cardinale non manca poi di citare la "Terza guerra mondiale a pezzi", definizione di Papa Francesco. Ognuno di questi pezzi “è una guerra mondiale – prosegue il cardinale -, e  riguarda tutti. Ma noi ci siamo fatti riguardare poco da queste guerre, e oggi siamo sorpresi". In Ucraina, ad esempio, "la guerra c'era da diversi anni- ricorda l'arcivescovo- in particolare nel Donbass, dove c'era una cosiddetta guerra a bassa intensità. La verità è che non ce ne siamo interessati prima, come se fosse solo un problema loro. E oggi ne paghiamo le conseguenze", critica Zuppi. Quello che si può fare, dunque, è "non guardare dall'altra parte- insiste il cardinale- ma capire da dove viene questa violenza, perché così forse capiamo le soluzioni. E dobbiamo credere che se c'è la guerra, ci deve essere sempre anche la pace. Senza la pace tutto è perduto. Con la guerra vince solo il lupo, ma noi non siamo fatti per vivere come lupi, ma per stare gli uni con gli altri".

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