Un anno senza Marino Golinelli Il filantropo rivive sul Crescentone

di Mariateresa Mastromarino

A un anno dalla sua scomparsa, Bologna ricorda Marino Golinelli, ricercatore, filantropo, amante delle arti e della scienza, e fondatore di Alfasigma e di Fondazione Golinelli, che ci ha detto addio all’età di 101 anni.

E la città si stringe e si abbraccia attorno al suo ricordo, attraverso una lunga giornata di commemorazione, che coinvolge tutti i cittadini con un evento speciale. Dalle 11.30 di ieri mattina fino al calar del sole alle 18.30, un’installazione temporanea ha riempito il Crescentone di piazza Maggiore con più di duemila pannelli bianchi delle dimensioni di 40 centimetri.

Tutti insieme i tasselli hanno creato l’immagine di Marino Golinelli, rappresentando il suo volto sorridente, con la complicità della cittadinanza. I pannelli, infatti, sono stati personalizzati da bambini, adulti, ex dipendenti e affezionati del filantropo, che hanno potuto decorarli con dediche, disegni e illustrazioni. Un mix di pennarelli e colori, che dall’alto hanno dato nuovamente vita a Marino Golinelli. "Marino Golinelli è una delle persone che più ha rappresentato la storia dell’ultimo secolo, nel campo della scienza, della cultura e della creatività – sottolinea il sindaco Matteo Lepore –. Ha spronato a portare avanti la frontiera dell’innovazione e della ricerca, e nella nostra città c’è il suo insegnamento. Sarebbe stato contento dell’ultima edizione di Art City e Artefiera".

L’omaggio collettivo ricorda l’importanza dell’operato del ricercatore. "Questo è un momento di festa che unisce la ricorrenza della morte del nostro fondatore e il 35esimo anniversario della Fondazione Golinelli – spiega Antonio Danieli, vicepresidente e direttore generale della Fondazione –. Il momento di raccoglimento omaggia Marino, unendo la sua figura alla città". Una giornata di ricordi, perciò, che ha lasciato spazio al successo del filantropo, che ha fondato nel 1988 la Fondazione: "È una soddisfazione per Marino, perché dimostra che, oltre alle idee e risorse, ha seminato qualcosa di più importante, cioè lo spirito – afferma Andrea Zanotti, presidente della Fondazione Golinelli –. Da un lato lo spirito fa vivere la Fondazione; dall’altro, la città ha avvertito un apporto di materialità e un supplemento d’anima. La Fondazione è una via italiana al progresso e allo sviluppo, siamo capaci di creare qualcosa che funziona ed è bello. Il gesto scientifico e quello artistico aprono frontiere nuove: mettere insieme arte e scienza è uno dei segreti per trovare la chiave di volta del futuro del Paese".

L’illustrazione collettiva ha avvicinato numerosi bolognesi alla famiglia Golinelli, e dimostra la centralità della Fondazione anche per i più giovani: "La Fondazione è un lascito alle nuove generazioni – precisa Stefano Golinelli, figlio di Marino –. La sua presenza c’è ancora anche nell’azienda di Alfasigma".

Dalle 17.30 alle 18.30, in più, nella Cappella Farnese di palazzo d’Accursio, c’è stato un momento di commemorazione privata della famiglia e degli amici del ricercatore, con la partecipazione e la presenza delle istituzioni. "Marino può essere il volto della nostra città – conclude il sindaco Matteo Lepore –. L’arte e la cultura possono darci una prospettiva diversa per inaugurare un linguaggio che faccia capire l’importanza dell’umanità".

La giornata commemorativa è stata, inoltre, l’occasione per celebrare un vero uomo del futuro. All’età di 101 anni, infatti, il cavalier Golinelli ha lasciato e affidato alle generazioni future ‘Opus 2065’, un progetto innovativo pensato da qui a oltre trent’anni, che coltiva l’avvenire dei giovanissimi. Una vera e propria icona per la città, che dell’amore per l’arte e per la scienza ha fatto una delle cifre stilistiche di una vita lunga e piena di interessi.