REDAZIONE BOLOGNA

"Un richiamo al dialogo. La bandiera palestinese?. Giusto prendere posizione"

Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii e della comunità islamica bolognese, che cosa ne pensa della decisione di Lepore di esporre la...

Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii e della comunità islamica bolognese, che cosa ne pensa della decisione di Lepore di esporre la bandiera israeliana a Palazzo d’Accursio accanto a quella palestinese?

"L’iniziativa del sindaco di esporre insieme le bandiere palestinese e israeliana è un richiamo al dialogo per l’intera cittadinanza, ma è necessaria da parte di tutti una condanna delle violazioni del diritto internazionale e un impegno per una pace giusta".

Che cosa servirà per arrivare alla pace?

"La tregua che inizia domani (oggi, ndr) è un’opportunità per alleviare le sofferenze della popolazione civile di Gaza, ma è urgente una mobilitazione internazionale per garantire aiuti umanitari urgenti, proteggere i diritti umani e fermare le atrocità ancora in corso. Solo affrontando il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese, la fine dell’occupazione illegale e l’apartheid sarà possibile costruire una pace duratura".

Lepore l’ha sentito?

"Sì. Mi aveva anticipato la sua decisione di esporre anche la bandiera israeliana. Abbiamo condiviso l’importanza di continuare a promuovere un messaggio di dialogo e coesione. È un gesto simbolico che deve essere accompagnato da azioni concrete per il bene della nostra città".

La bandiera palestinese sul balcone di Palazzo d’Accursio aveva creato molte polemiche. Crede che sia giusto che un sindaco prenda posizione su un tema così complesso?

"Un sindaco ha la responsabilità di esprimere solidarietà alle giuste cause, e la causa palestinese è legata ai diritti fondamentali e alla giustizia. Nonostante le polemiche, è importante che le istituzioni prendano posizione, ma lo facciano con l’intento di sensibilizzare i cittadini così da mostrare solidarietà alle vittime civili di questo massacro".

In questo anno e mezzo non sono mancate tensioni e si è alimentato anche un clima antisemita. Con la pace in Medio Oriente crede che qualcosa cambierà?

"È essenziale condannare senza ambiguità ogni forma di intolleranza, compreso l’antisemitismo. Ripeto: si può parlare di pace in Medio Oriente solo quando i diritti fondamentali dei palestinesi, come il diritto all’autodeterminazione, la fine dell’occupazione e l’abolizione dell’apartheid, saranno rispettati. Un cambiamento duraturo potrà avvenire con un impegno concreto della comunità internazionale, volto a promuovere la giustizia e la pace".

ros. carb.