Unibo restauro, così cambia volto il cuore di via Zamboni

Pronto il progetto con cui l’università partecipa a un bando Miur. Interessa il tratto fra Largo Trombetti e piazza Puntoni

La sede della biblioteca di Discipline umanistiche

La sede della biblioteca di Discipline umanistiche

Bologna, 8 novembre 2021 - L’Università si prepara al grande restauro dei suoi palazzi di via Zamboni. Con al centro il cinquecentesco Palazzo Poggi – sede dell’Alma Mater dal 1803, del rettorato e di alcuni musei – i cantieri interesseranno il nucleo storico della cittadella universitaria. Da Largo Trombetti a piazza Puntoni, su entrambi i lati di via Zamboni – dal civico 32 al 38, più piazza Scaravilli; e dal 27 al 35 – facciate, portici e sottoportici saranno oggetto di un attento restauro conservativo.

L’Ateneo investe 135 milioni e riqualifica le sue sedi storiche: da Palazzo Poggi al ‘Ciamician’

L’Ateneo sta limando il progetto definitivo con il quale parteciperà a un bando Miur per l’edilizia universitaria, che prevede cofinanziamenti ministeriali. Se non ci saranno imprevisti, i lavori dovrebbero cominciare già entro la prima metà del 2022. Nato ed elaborato durante il rettorato di Francesco Ubertini, ereditato dal neo-rettore Giovanni Molari ("completeremo il restauro dei palazzi che fanno parte del cuore dell’Ateneo", aveva detto giorni fa), l’intervento interessa, in totale, circa 500 metri di facciate porticate.

E assume un significato ancora più importante dopo il recente riconoscimento del nostro sistema di portici come Patrimonio dell’Umanità Unesco. In pratica, i cantieri interesseranno i palazzi di via Zamboni che ospitano Filologia classica e Italianistica, Lettere, la Biblioteca di discipline umanistiche, il Dipartimento di Filosofia, la biblioteca ‘ GiuseppeTestoni’ (del Dipartimento di Scienze aziendali), Palazzo Poggi, il Dipartimento di Scienze giuridiche ‘Antonio Cicu’ (dove sono previsti anche interventi su alcune facciate interne del cortile) e la biblioteca dell’Istituto delle Scienze.

Il progetto – che seguirà l’iter già sperimentato, in dimensioni più ridotte, per il restauro appena concluso del plesso di Mineralogia, a porta San Donato – prevede il restauro completo delle parti esterne degli edifici. Si partirà dai pavimenti in ‘veneziana’ dei portici, che saranno ripuliti e lucidati. Verranno invece rifatti nei tratti più deteriorati, non recuperabili. L’intervento riguarda anche soglie e volte dei portici, colonne, capitelli, fregi e davanzali delle finestre, con particolare attenzione alle parti in arenaria. Una pietra morbida – molto utilizzata a Bologna, dove il marmo scarseggia – molto sensibile a smog, infiltrazioni di umidità e agenti atmosferici, che si deteriora facilmente.

L’operazione di ripulitura e restauro delle sedi dell’Ateneo si completerà con l’intervento di pulizia, restauro e ripristino dei muri e delle facciate dei palazzi – in gran parte di interesse storico-architettonico – dove non siano già in buone condizioni per lavori recenti. Particolare attenzione sarà rivolta alla rimozione, con prodotti ad hoc, di scritte, tag e graffiti. È prevista, a fine lavori, l’applicazione di protettivi antigraffiti.  

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