Università aperta anche di notte Bologna, gli studenti approvano

Parola ai giovani: bene procedere con la proposta dell’Ateneo per limitare la movida. Ma il progetto va organizzato attentamente

Bologna, Università aperta anche di notte: gli studenti approvano

Bologna, Università aperta anche di notte: gli studenti approvano

Bologna, 19 maggio 2022 - C’è chi, nonostante si sia trasferito sotto le due Torri per studiare nell’Università più antica d’Europa, la sera decide di non frequentare le stesse strade perché preoccupato dalle criticità e dal degrado che affligge la zona. E chi, bolognese da generazioni, preferisce evitare di sostare nei pressi dell’Ateneo per dribblare un’eccessiva situazione di caos e e schiamazzi notturni. L’unico bagliore di speranza, però, sembra ora emergere proprio dallo stesso Ateneo, che punta a mantenere gli spazi universitari aperti anche nelle ore notturne.

L’obiettivo? Monitorare la movida in zona U. "L’idea mi sembra efficace – spiega Daniela Pasquale –. Molti studenti, soprattutto quelli che già lavorano, potranno così godersi la vita universitaria. Ed io stessa mi sentirei più sicura". "Bisogna gestire bene l’organizzazione ed il mantenimento, affinché il progetto riesca a durare nel tempo – aggiunge Danilo Santarcangelo –. Importante sarà affiancare la proposta ad altri tipi di risposte efficaci". Fa eco Giulia Zanelli: "Utile per ciò che riguarda lo studio, ma soprattutto per chi frequenta questa zona, da sempre afflitta da criticità".

Accoglie volentieri la proposta anche Manuel Morgante, che sottolinea come "l’Università debba aiutare i ragazzi e la città". Per Francesco Piva si tratta di un "vantaggio in più per gli studenti", mentre secondo Andrea Samantha Maniscalco "sarà uno strumento più che valido". "Tutto dipende da come sarà portata avanti" afferma Giulia El Dakhloul, insieme a Miriam Scolieri: "Da sempre, evito di girare in questa zona da sola. Se l’Università di notte si realizzerà, sono certa che sarà un grande aiuto. L’importante sarà farlo sapere e coinvolgere tutti". "Una valida soluzione per riqualificare la zona – è il commento di Camilla Di Nardo – non rimane che procedere". Ma, per alcuni, la cultura non basta come unico strumento per governare la notte. "L’idea è ottima. Ma stando a ciò che vedo, da via del Guasto a via Zamboni – specifica Anna Bonandrini – penso che da sola non basti. Se monitoriamo la zona U, il degrado e la movida potrebbero velocemente spostarsi in un altro luogo, senza risolvere il problema alla radice".

 

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