Urbanistica, si cambia Studentati, fotovoltaico e aree dismesse: il Comune accelera

Con la delibera di giunta è partito il percorso che terminerà a gennaio. Via i vincoli in centro storico per l’installazione dei pannelli solari. L’assessore Raffaele Laudani: "Più interventi per l’edilizia sociale".

Urbanistica, si cambia  Studentati, fotovoltaico  e aree dismesse:  il Comune accelera

Urbanistica, si cambia Studentati, fotovoltaico e aree dismesse: il Comune accelera

di Paolo Rosato

Via i vincoli ai tetti del centro storico per il fotovoltaico, limiti alle altezze dei nuovi edifici, convenzione obbligatoria per gli studentati privati e più spazio all’edilizia sociale, che nei desiderata della giunta Lepore deve essere potenziata. Questi alcuni pilastri della variante al Piano urbanistico generale (Pug) che è stata presentata ieri in Comune (appena deliberata dalla giunta), un percorso che Palazzo d’Accursio sta portando avanti da tempo con le associazioni di categoria. L’approvazione della variante è prevista per il prossimo gennaio, al termine di un iter che prevede, tra le altre cose, l’acquisizione del parere di enti come Arpae e Città metropolitana e un periodo di consultazione della città, mentre per la semplificazione del regolamento edilizio i tempi saranno più brevi, con la proposta di modifica per far sparire quei vincoli (dove non è competente la Sovrintendenza) che "a breve sarà portata in Consiglio comunale". Oltre a promuovere e incentivare interventi per la neutralità climatica come, appunto, l’installazione di pannelli fotovoltaici, la variante al Pug punta ad "attirare grandi investimenti per avere grandi trasformazioni e consentire a Bologna di rigenerare senza consumare nuovo suolo", ha sintetizzato il sindaco Matteo Lepore.

Proprio il riuso e la rigenerazione delle aree dismesse è uno degli assi di intervento che caratterizzano il Piano, con l’amministrazione che fa sapere di voler puntare "sugli usi temporanei" di questi spazi. Usi temporanei che, come dimostrano "le sperimentazioni su alcuni spazi dismessi, come DumBo nell’ex scalo Ravone", sono considerati, ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Raffaele Laudani, "l’innesco privilegiato della rigenerazione urbana". In alcune parti della città, ha proseguito Laudani, sarà possibile "identificare altezze omogenee degli edifici" per quanto riguarda "l’edilizia trasformativa, mentre in altre aree sarà necessaria una regolazione dei volumi massimi realizzabili". Infine, attraverso il Piano per l’abitare che verrà presentato presto, saranno promossi "interventi per incrementare l’offerta abitativa in locazione rivolta a chi oggi ha difficoltà nel trovare casa in affitto, come studenti (soprattutto stranieri), giovani coppie e lavoratori". "La direzione intrapresa è quella auspicata, per una semplificazione degli interventi di edilizia residenziale – spiega Daniele Ravaglia, vicepresidente di Confcooperative Terre D’Emilia –. Le evidenze emerse nella ricerca Confcooperative-Nomisma ‘Bologna Tre Zero’ indicano tale priorità. Bene il metodo del confronto tra associazioni e amministrazione". Matteo Di Benedetto (Lega): "È da due anni che non vengono più depositare richieste per la realizzazione di complessi abitativi di medie e grandi dimensioni. Questo a causa delle condizioni insostenibili che il Pd ha messo nel Piano urbanistico. Gravi responsabilità, va cambiato". Nicola Stanzani (Forza Italia): "La variante al Pug è una presa d’atto: il Comune va continuamente in deroga per i suoi progetti di edilizia pubblica. Basta misure iper restrittive, che producono solo danni".

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