Ustica, Mattarella: “Troppe opacità, occorre arrivare a una verità univoca”

Il messaggio del Presidente della Repubblica nel 35esimo anniversario della tragedia. Gli interventi di Boldrini, Merola e Bonfietti FOTO La commemorazione in Consiglio comunale

Il Museo per la memoria di Ustica a Bologna

Il Museo per la memoria di Ustica a Bologna

Bologna, 27 giugno 2015 - Occorre arrivare ad una verità “univoca” sulla tragedia di Ustica, anche rimuovendo le “troppe opacità” a livello internazionale che ancora circondano il caso dell’aereo civile dell’Itavia precipitato nel Tirreno nel 1980. A scriverlo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, Daria Bonfietti. “”Nel trentacinquesimo anniversario della tragedia che ha fortemente segnato la storia recente del nostro Paese desidero esprimere a lei, gentile Presidente, e all’intera Associazione la mia vicinanza, nel ricordo delle vittime. Rievocare Ustica non significa solo alimentare la memoria di coloro che sono stati strappati ingiustamente alla vita e agli affetti, ma riaffermare l’impegno di perseverare nella ricerca tenace di una verità finalmente univoca sull’ accaduto”, scrive il Capo dello Stato, “Faccio mia la stringente domanda di giustizia che sale sia dalle famiglie così duramente segnate per la perdita dei loro cari sia dalla coscienza civile dell’intero Paese affinché, anche a livello internazionale, venga doverosamente assicurato un contributo atto a rimuovere le troppe pagine di opacità che continuano a pesare sulla nostra vita democratica e che attendono risposte”.

 “In questa giornata mi fa particolarmente piacere ricordare che lo scorso 3 giugno la Camera ha approvato il progetto di legge di ratifica da parte dell’Italia della convenzione europea relativa all’assistenza giudiziaria in materia penale. Adesso il provvedimento è al Senato e mi auguro che possa diventare legge nel più breve tempo possibile aprendo così la strada alla rogatoria internazionale riguardante l’inchiesta sull’abbattimento del DC9”: è un passaggio del messaggio inviato dal presidente della Camera, Laura Boldrini ai familiari delle vittime. Questa mattina la celebrazione in consiglio Comunale a Bologna. “Si tratta di un importante passo - ha scritto Boldrini - per la ricostruzione di ciò che accadde a Ustica, su cui la Camera dei deputati si era impegnata e che rappresenta una conferma del lavoro che il Parlamento fin dall’inizio della legislatura sta svolgendo per fare piena chiarezza su alcune terribili pagine della nostra storia recente”. “In questo giorno in cui ricordiamo e rendiamo omaggio alle 81 persone rimaste uccise nella tragedia del DC9 Itavia - questo il messaggio di Boldrini letto dal presidente del Consiglio comunale, Simona Lembi - rinnovo ai famigliari delle vittime e alla loro Associazione la vicinanza mia personale e dell’intera Camera dei deputati, testimoniata anche dalla partecipazione alla cerimonia commemorativa di quest’anno di una delegazione di parlamentari delle Commissioni Giustizia, Affari esteri e Difesa”.

Boldrini ha poi ricordato che “trentacinque anni ci separano da quel tragico 27 giugno 1980 ma il tempo trascorso non è riuscito a sopire il dolore per la perdita di quelle vite umane, al quale si aggiunge la sofferenza di chi è rimasto e continua a battersi perché su questa drammatica vicenda sia fatta finalmente luce. A tale proposito - ha scritto il presidente della Camera - desidero manifestare i sensi della mia profonda stima e riconoscenza all’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica per l’impegno profuso - ha concluso - a mantenere viva la memoria della strage che si e’ consumata nei nostri cieli”. 

 

"Ancora manca la verità piena e completa. Vogliamo sapere chi ha abbattuto l'aereo e perche'": questa la richiesta del sindaco di Bologna, Virginio Merola, intervenuto in Consiglio comunale. "Abbiamo lottato contro l'omerta' e contro i tentativi di depistaggio per ottenere la verita' - ha sottolineato il sindaco parlando ai familiari delle vittime e ad una delegazione di parlamentari delle Commissioni Giustizia, Esteri e Difesa della Camera - e manca al nostro Paese, la piena giustizia, cioé la pienezza della verità storica di quanto accaduto. Lo dobbiamo alle 81 vittime civili, a voi familiari e lo dobbiamo alla democrazia del nostro Paese". Secondo il primo cittadino "in uno Stato civile e democratico deve sempre prevalere la giustizia e la verita'. La chiediamo per la strage di Ustica, ogni anno, cosi' come lo facciamo per quella del 2 agosto, dell'Italicus, del rapido 904, della Uno bianca, di tutte le stragi che hanno colpito il nostro Paese". Merola ha poi ricordato che "le nostre carte vincenti per continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica nella lotta per la verita' e la giustizia sono la cultura e la buona politica. Buona politica è quella che parla con i fatti. Cultura è ricordo come impegno civico nel presente." Poi una considerazione sull'Europa con una citazione di uno dei padri fondatori, Jean Monnet: "Forse avremmo dovuto iniziare il processo della costruzione europea non dal mercato comune, ma dalla cultura e dalla politica". In questa giornata "insieme - ha detto Merola - lo vogliamo ricordare al nostro Governo, al Parlamento, agli altri Stati democratici europei. Perche' - ha concluso il sindaco di Bologna - alle parole seguano i fatti con atti concreti e trasparenti indirizzati ai nostri alleati".

 

"Tutti insieme dobbiamo dire che è venuto il momento di voltare pagina per il nostro Paese, prendendo atto delle sentenze pronunciate, che intanto devono essere rispettate da tutti, anche da quelli seduti in Parlamento. Lo ripetiamo oggi con tutta la determinazione possibile: bisogna voltare pagina e lo deve fare soprattutto il Governo di questo Paese". Questo il messaggio lanciato da Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Ustica. "E' indispensabile - ha sottolineato Bonfietti durante il suo intervento in Consiglio comunale a Bologna - un nuovo e determinato impegno del Governo, della nostra diplomazia". Allo stesso tempo "e' indispensabile - ha detto - far sentire quanto sia inaccettabile questa mancanza di collaborazione effettiva". Tuttavia, "ancora di più è indispensabile ribadire, ad ogni livello internazionale - ha aggiunto - l'assoluta esigenza, per la dignità stessa del Paese, di conoscere la piena verità su quanto è accaduto quel 27 giugno 1980". Bonfietti si è detta "consapevole che si tratta di affrontare una questione 'spinosa' perche' si tratta di portare alla luce azioni militari di altri Paesi, ma è pur vero - ha aggiunto - che da quelle azioni militari il nostro Paese, in tempo di pace, è stato colpito".

Quindi, "a partire da Stati Uniti e Francia, tutti debbono esplicitamente sentire l'esigenza di una piu' 'aperta' e completa collaborazione. Anche la Libia, per quel che ne rimane - ha osservato l'ex senatrice - deve sentire questo impegno e anche l'Europa, la Comunità europea, deve essere chiamata a collaborare, sia perché nei fatti il cielo sopra il Tirreno è un confine europeo, non soltanto italiano, sia perché nei cieli quella notte si sono riscontrate presenze anche di aerei belgi, tedeschi, inglesi. Abbiamo dunque bisogno - ha concluso Bonfietti - della collaborazione di tutti e soprattutto delle conoscenze di tutti".

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