Vaccini obbligatori, il presidente dell'Ordine dei medici di Bologna nella bufera

Giancarlo Pizza firma la prefazione del libro che mette in dubbio la nuova legge. Il presidente dell’Iss, Ricciardi: “Se ha dubbi si dimetta”

Vaccinazioni Covid

Vaccinazioni Covid

Bologna, 10 ottobre 2018 - Pediatri, igienisti e medici del lavoro denunciano “stupore e preoccupazione” per le dichiarazioni del presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna, Giancarlo Pizza, riguardo l’obbligo vaccinale, e ritengono “del tutto inappropriato che il presidente pensi che un libro ‘Immunità di legge’ - scritto da Pedante (un musicista che neppure si firma) e da un chirurgo (che da una nostra ricerca nelle banche dati mediche non risulta essersi mai occupato della materia), rappresenti un contributo importante al dibattito scientifico, degno di una sua prefazione”. Insomma è un vera e propria bufera quella che si è abbattuta su Giancarlo Pizza che ha ha firmato la prefazione a un libro in cui si contesta l’obbligo vaccinale.

Vaccini a scuola, la consegna dei documenti (Newpress)

Nel suo scritto Pizza definisce il decreto legge dell’ex ministro Lorenzin “un’operazione precipitosa connessa a una presunta ‘epidemia’ di morbillo e a una ‘insufficiente’ copertura vaccinale che non aveva raggiunto il 95% della popolazione dei neonati”. Parole che fanno saltare sulla sedia medici e pediatri. “Rammentiamo che la legge sull’obbligo nasce proprio per garantire la frequenza scolastica a migliaia di bambini immunodepressi che non possono essere vaccinati e che rischierebbero la vita se non protetti dall’immunità di gregge - affermano le tre società scientifiche - la legge prevede inoltre finanziamenti per le campagne di informazione sanitaria alla popolazione, nonché la possibilità di rivedere gli obblighi con il miglioramento delle coperture”.

Vaccinazioni obbligatorie a scuola (Newpress)

Secondo medici e pediatri, tra l’altro, “chi riveste incarichi di responsabilità deve indirizzare i cittadini ad acquisire informazioni presso i servizi vaccinali, dove possono trovare operatori preparati a fornire tutte le migliori e piu’ aggiornate evidenze scientifiche”. Pizza in realtà non è nuovo ad affermazioni del genere. Già un anno fa il ‘numero uno’ finì al centro della polemica per alcune sue affermazioni contro l’obbligo vaccinale.

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“Sono stato male interpretato”, si difese allora Pizza, confermando però tutti i suoi dubbi sulla legge sia nazionale sia regionale in Emilia-Romagna che impone l’obbligo dei vaccini a scuola. Pizza assunse anche posizioni critiche sulla radiazione di un medico no-vax a Treviso e mise in dubbio l’allarme sul calo delle vaccinazioni (“Non mi pare si sia arrivati a livelli di guardia per cui l’effetto gregge viene meno”). Affermazioni che lo misero in rotta di collisione con l’assessore regionale alla Sanita’ dell’Emilia-Romagna, Sergio Venturi, che denunciò lo stesso Pizza alla Federazione nazionale degli Ordini dei medici.

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E ora a chiedere le sue dimizioni è anche il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Walter Ricciardi. Si tratta, ha commentato il presidente dell’Iss, di “un atteggiamento antiscientifico, oltre che privo di ogni deontologia professionale. Un atteggiamento incompatibile con la carica che Pizza attualmente ricopre”. Nel 2017, ha ricordato, “l’Italia è nella top-five mondiale tra i Paesi con più casi di morbillo e negare tale evidenza scientifica è molto pericoloso, soprattutto da parte di chi, come un presidente di ordine dei medici, dovrebbe tutelare la salute pubblica”.

E le dimissioni di Pizza sono state evocate anche dal medico pro vaccini Roberto Burioni: “Gli comunichiamo che nel 2015 la sparuta minoranza che non vaccinava contro il morbillo ci portava ad avere una copertura contro il morbillo inferiore a quella del Ghana e pari a quella della Namibia- afferma il medico- tanto era sparito il morbillo che, a causa della bassa copertura vaccinale, abbiamo avuto una epidemia con migliaia di casi e sei morti. Questo mentre un paese come il Messico non ha casi autoctoni dal 1998”. Dunque, attacca Burioni, “dobbiamo chiederci se un medico che fa simili affermazioni possa presiedere l’Ordine dei medici di una importante provincia italiana. Walter Ricciardi, presidente dell’Iss, ritiene di no e ne chiede le immediate dimissioni. Io mi associo”.

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