FEDERICA ORLANDI
Cronaca

I vaccini Pfizer arrivano solo domani

Stanno per essere consegnate le 10.500 dosi attese. A breve verranno distribuite anche quelle di Moderna. La Regione ottimista: "La campagna va avanti senza intoppi"

Le vaccinazioni ai sanitari in Fiera a Bologna

Le vaccinazioni ai sanitari in Fiera a Bologna

Bologna, 26 gennaio 2021 - Arrivano domani le tanto attese (e tanto slittate) dosi di vaccino Pfizer destinate all’Emilia-Romagna e a Bologna. Il carico, inizialmente atteso tra ieri e oggi, atterrerà all’aeroporto Marconi con poco meno di 55mila dosi, precisamente 54.990; di queste, 10.530 giungeranno sotto le Torri. Non tantissime: con una media di vaccinazioni che nelle settimane scorse si è assestata attorno alle duemila al giorno, diecimila dosi, calcolatrice alla mano, possono bastare appena per una settimana. Poi si torna da capo.

E la successiva boccata d’ossigeno che dovrebbe essere rappresentata dalla consegna di Moderna, pure attesa per la fine di questa settimana, potrebbe non rappresentare la svolta agognata. Le dosi di vaccino destinate all’Emilia-Romagna infatti saranno 4.900; se si pensa che la scorsa consegna, a metà gennaio, fu di 7.400 e a Bologna ne arrivarono 1.500, cioè circa il 20 per cento, è probabile che se la proporzione resta questa stavolta in città non si arrivi a superare quota mille.

Dalla Regione, però, arrivano rassicurazioni. Intanto le scorte non sono del finite, i frigoriferi non sono vuoti e perciò la campagna vaccinale prosegue, benché soltanto per le seconde dosi. Dunque, per il momento non c’è il rischio che venga inficiata tutta la prima fase di vaccinazioni, dato che i richiami saranno tutti quanti garantiti. Inoltre, si continua anche a vaccinare anziani e operatori nelle case di riposo, con siero Moderna.

Il problema però è che restano per il momento bloccate le prenotazioni per chi non ha ancora fatto la prima dose. Cosa che comporterà necessariamente uno slittamento sulla tabella di marcia prevista sull’ampliamento della campagna anche al resto della popolazione.

Il vaccino Moderna, nuove dosi comprese, sarà appunto destinato solo alle case di riposo – dove comunque il primo giro è quasi finito –, mentre dopo il taglio di Pfizer e i ritardi di Astrazeneca il timore è che anche per gli over 80 che per primi attendevano il vaccino nella ’fase due’, si possa tardare di settimane. Anche se dalla Regione trapelano note di ottimismo, in questo senso, e si ritiene che con le nuove dosi in arrivo si riesca comunque a coinvolgere i ’grandi anziani’ entro il mese di febbraio. Mentre dal 7 riapriranno le prenotazioni per il primo giro di chi è rimasto fuori. In ogni caso, la campagna non si ferma. Ieri in regione sono stati eseguiti cinquemila vaccini.

Nel frattempo, però, l’Emilia-Romagna rischia di rientrare tra le tre regioni italiane definite di colore ’rosso scuro’, per i cui cittadini sarebbero obbligati a sottoporsi a test e quarantena prima di poter viaggiare in altri Paesi Ue. Lo suggerirebbe uno studio sulla nuova mappa del contagio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie diffusa ieri dall’Unione Europea medesima. Una possibilità che l’assessore regionale alla Salute Raffaele Donini si affretta a ridimensionare: "Si tratta solo di un’ipotesi – chiarisce –, ma con i dati attuali l’Emilia-Romagna non corre alcun rischio di entrare a livello europeo in zona rosso scuro. A oggi, il numero di positivi ogni 100mila abitanti è più basso della soglia di 500 indicata in questa proposta dell’Ue". Non solo: "I tanti nuovi positivi spesso sono dovuti all’intensa attività di screening, contact tracing e di protocolli di sicurezza per le scuole e sul lavoro: così si penalizzano le amministrazioni che fanno più test", concordano l’assessore e il governatore Stefano Bonaccini.

A proposito di sicurezza nelle scuole: anche qui i presidi attendono eventuali novità, ora che sono in classe anche gli studenti delle superiori. Attualmente, secondo l’ultimo protocollo di novembre scorso, in caso di contagio in aula chiunque abbia avuto a che fare con la classe della persona infetta nelle 48 ore precedenti ai primi sintomi o al tampone deve sottoporsi a tampone (anche rapido) e restare in quarantena fino all’esito.