Varesi: "La storia di Teresa Tosi, le sue battaglie per la società"

Lo scrittore presenta oggi in Salaborsa il volume dedicato a ’Estella’: "Le lotte per le donne e l’isolamento nel Partito Comunista"

Varesi: "La storia di Teresa Tosi, le sue battaglie per la società"

Varesi: "La storia di Teresa Tosi, le sue battaglie per la società"

La storia del nostro Paese è stata attraversata da personalità che ne hanno determinato l’evoluzione in maniera importante ma di rimangono poche, labili, tracce. Che riescono a riemergere dal limbo dei ricordi sempre più sfuocati grazie al lavoro e alla passione di chi, a volte casualmente, si imbatte nella loro biografia. È il caso di Teresa Noce, detta Estella, che fu moglie di Luigi Longo, partigiana, attivista sindacale, tra le fondatrici del Partito Comunista Italiano, femminista prima che questa espressione fosse inventata, le cui gesta rivivono nel romanzo Estella. La vita straordinaria e dimenticata di Teresa Noce (Neri Pozza) di Valerio Varesi, che l’autore presenta oggi (ore 18,30) in Salaborsa con Simona Lembi e Giuseppe Longo.

Varesi, come si è imbattuto nell’avventura straordinaria e dimenticata di Teresa Noce?

"Come spesso succede, per caso, per via di relazioni che legano la sua vita a Bologna, dove è scomparsa nel 1980. È infatti sepolta in Certosa e qui vive un suo figlio. Da queste tracce sono partito per ricostruire il suo decisivo e poco conosciuto contributo alla nostra storia, della quale lei è stata una importante protagonista, attraversando il dramma della Seconda Guerra mondiale, delle persecuzioni nazifasciste e poi dedicandosi con passione alla ricostruzione, combattendo per i diritti delle donne e contro la povertà".

Teresa Noce è stata l’ideatrice dei ‘Treni della Felicità’.

"Una vicenda meravigliosa, segno della generosità e della sua dedizione alle cause sociali. Nell’Italia del Dopoguerra, quando intere aree del Sud erano immerse nella miseria, e la situazione non era poi così differente al Nord, organizzò, contro il parere di tutti, sia del Partito Comunista, che pensava fosse impossibile, sia della Chiesa, una serie di treni che portavano bambini dalle aree poverissime del meridione alle regioni del nord, chiedendo a tante famiglie contadine di ospitarli. Fu una gigantesca gara di solidarietà, che sottrasse alla morte tantissimi ragazzi e fu la dimostrazione di come il Paese fosse capace di reagire al disastro del conflitto".

Un’altra battaglia fu quella per i diritti delle donne.

"Il femminismo non esisteva e anche all’interno del suo partito Noce era considerata una eretica. Ma era una donna ricca di energia e determinazione e fece un lavoro da sindacalista, sostenendo rivendicazioni come quella di un salario uguale per uomini e donne, spingendosi all’utopia, mai realizzata, di chiedere che nelle fabbriche ci fossero delle aree riservate all’allattamento e asili nido".

Nemmeno il partito che contribuì a fondare, il Pci, la sosteneva realmente.

"Sì, anche per i vertici del Partito Comunista, Estella adottava delle condotte sconvenienti e fu emarginata dopo il divorzio ottenuto dal marito Luigi Longo a sua insaputa. Ma Togliatti ne ammirava la determinazione e la chiamava Madonna Tempesta. Nulla la fermava, certo soffriva per la ferocia degli attacchi personali da parte dei giornali dell’epoca che sottolineavano il suo non rispondere ai canoni classici della bellezza, arrivando a dire che fosse un ‘mezzo uomo’, ma le sue battaglie per l’equità e i diritti hanno contribuito in maniera determinante a trasformare la società civile".

Pierfrancesco Pacoda