
Sponda dalla consigliera di Coalizione civica. Timori degli ambientalisti per i costi .
"Abbiamo la preoccupazione che gli aumenti del bus si scarichino sulla popolazione e che non ci sia stata una sufficiente condivisione di questi passaggi con i cittadini". Queste le parole di Claudio Dellucca, presidente Legambiente Bologna, durante la tappa sotto le Torri della campagna itinerante ’Città2030: come cambia la mobilità’ dell’associazione ambientalista. E ha continuato: "Cerchiamo di fare emergere una serie di idee per riuscire a limitare gli aumenti e per creare delle condizioni favorevoli alla fidelizzazione degli utenti. Di conseguenza proponiamo un abbonamento unico metropolitano per muoversi su tutti i mezzi pubblici (bus, tram e treni) all’interno del territorio". Un’idea che permetterebbe di incrementare il numero di abbonamenti e agevolare il passaggio dall’auto ai mezzi pubblici.
Presente all’incontro di ieri, Simona Larghetti (Coalizione civica), consigliera delegata alla mobilità sostenibile, che ha approvato la proposta: "Stiamo riflettendo con la Regione su questo tema e penso che nei prossimi mesi saremmo in grado di dare novità". E ha aggiunto: "È necessario aprire una fase di discussione sincera con i cittadini su quello che possiamo fare sul miglioramento dei servizi. Stiamo riprendendo l’interlocuzione con i sindacati, le forze sociali". Larghetti si è augurata "che il dibattito continui a essere partecipato, anche dopo lo choc emotivo comprensibile". Choc emotivo "vissuto anche dall’amministrazione – secondo la consigliera –, quando ci siamo ritrovati con le spalle al muro a fare i conti per garantire un buon servizio di trasporto".
A proposito della qualità del servizio, Davide Ferraresi, presidente Legambiente Emilia-Romagna ammette che con i cantieri del tram "il trasporto pubblico è peggiorato" ma che il tram "è un’infrastrutture di cui la città ha bisogno per più sostenibilità". Il dirigente regionale ha anche dichiarato che "i risultati del primo anno della Città 30 sono positivi secondo i dati del Comune". E ha concluso: "Il dispositivo deve essere sostenuto da un sistema in cui viene monitorato il corretto comportamento e bisogna che tutti i cittadini non pensino solo a moderare la velocità, ma anche a cambiare di mezzo di trasporto".
Arthur Duquesne