Via Irnerio Bologna, in trincea residenti e negozianti contro la Ztl: "Sarebbe la fine"

Levata di scudi generale contro il piano votato in un odg di Quartiere. I commercianti: "Il rischio è vedersi ridurre il giro di clienti e di affari" Infuriati i Comitati: "Noi chiamati in causa solo a discussioni finite"

Bologna, 10 dicembre 2022 - La levata di scudi è generale: in via Irnerio nessuno vuole la zona a traffico limitato. Residenti e commercianti rigettano al mittente la proposta sollevata in Quartiere Santo Stefano, con il voto favorevole del centrosinistra su un odg specifico, sul rendere quella che, attualmente, resta la principale porta di accesso alla città per chi non possiede il ‘pass’, una via a circolazione ristretta.

Via Irnerio a Bologna: dopo la Ztl l'idea di una pista ciclabile

Abderrahim e Amer dal Caffè la Sfinge
Abderrahim e Amer dal Caffè la Sfinge

"Mi auguro vivamente che l’idea non vada in porto, altrimenti per noi commercianti sarebbe la fine – commenta la barista Teresa Oriolo, all’angolo con via del Borgo di San Pietro –. Con un provvedimento del genere, il passaggio di bolognesi in questa via si ridurrebbe drasticamente e i clienti diminuirebbero, forse rimarrebbe solo qualche studente in bici. In più qua è già il delirio, penso alla Piazzola e al parcheggio di piazza VIII agosto, che durante il weekend finiscono per intasare la zona: come pensano di gestire la situazione?".

"Forse potrebbe essere una soluzione avviare un esperimento durante i weekend – aggiunge la barista –, ma non per tutta la settimana". Neanche l’idea di una pista ciclabile, seppure "positiva", convince chi via Irnerio la vive quotidianamente: "Pensino piuttosto alla sicurezza delle persone – sferza Amodio Spagnuolo, barbiere –: qui hanno fatto l’isola spartitraffico in mezzo alla careggiata, e da quel momento tutto è peggiorato. Incidenti con feriti e morti: il problema è a monte e rendere la strada a traffico limitato aggraverebbe soltanto il quadro".

La paura principale è ovviamente quella di vedere ridursi il giro d’affari: una via dove molti non potrebbero più accedere con l’auto, potrebbe significare rinunciare a una grossa fetta di persone che, anche soltanto di passaggio, si fermano per fare acquisti. "Se ne parlò già più di vent’anni fa, allora ci provarono quando il sindaco era Guazzaloca – sottolinea Franco Lepore –, ma è sempre la stessa storia. Non pensano a chi lavora qui e a chi qui vive: noi la ztl non la vogliamo".

Della stessa idea i ragazzi del caffè La Sfinge, meta gettonatissima dei tifosi durante le partite dei Mondiali: "Via Irnerio ha già i suoi problemi – ribattono Abderrahim e Amer mentre sorseggiano un the –. Forse lasciando aperta via del Pallone, anche con la ztl si potrebbe arrivare al parcheggio interrato, ma non vedo perché chiudere una strada che, al momento, rimane l’unico accesso comodo di tutto il centro".

Le proteste arrivano anche dai comitati della zona universitaria, tra piazza Verdi e dintorni, con i cittadini infuriati per "non essere stati consultati" e lasciati all’oscuro di tutto. "C’è un errore di fondo da parte dell’amministrazione quando si parla di mobilità – puntualizza Andrea Forlani, segretario cittadino di Azione –: vedo troppa ideologia e poco pragmatismo. Penso ad esempio al discorso delle zone 30 e ad altre misure, diciamo ‘finali’, che andrebbero presentate alla comunità solo dopo averla accompagnata nel tempo per abituarsi tramite azioni utili, come ad esempio un intervento sui parcheggi, che restano un problema. Invece mi sembra che i cittadini vengano chiamati in causa, ancora una volta, soltanto a discussione finita".

 

 

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