San Lazzaro di Savena, vietato giocare a pallone a scuola durante la ricreazione

Fa discutere la decisione presa della preside

Niente calcio a scuola, ammessa solo la palla di gommapiuma

Niente calcio a scuola, ammessa solo la palla di gommapiuma

San Lazzaro di Savena (Bologna), 16 ottobre 2018 - Vietato giocare a pallone. Nei giardini e negli spazi esterni delle scuole del secondo istituto comprensivo di San Lazzaro i bambini non possono più tirare calci alla palla. Giocarci sì, ma solo con quelle di spugna che le scuole hanno in dotazione. E al posto delle corse scalmanate, meglio i giochi organizzati – da rubabandiera a palla avvelenata – coadiuvati dalla presenza degli insegnanti. La direttiva che riguarda le scuole dell’infanzia Cicogna, Di Vittorio, Idice e Ponticella, le primarie Donini, Don Trombelli e Milani e le medie Jussi, suona come una rivoluzione. E fa storcere il naso a molti genitori e a qualche insegnante che non condivide il nuovo corso.

Secondo l’istituto comprensivo guidato dalla dirigente scolastica Amneris Vigarani, che ha emesso un provvedimento analogo qualche anno fa anche nell’istituto comprensivo 3 di Bologna zona Lame, l’obiettivo delle nuove regole nasce da molte considerazioni. Si passa dalla volontà di salvaguardare la sicurezza dei bambini e del personale alla promozione di una modalità di gioco meno scatenata, senza corse sfrenate dietro alla palla e spintoni a vicenda, che possa essere anche più inclusiva nei confronti dei bambini più timidi e tranquilli. Anche perché, sostiene la dirigenza scolastica, le attività sportive si fanno già in palestra.

Buone ragioni che però si scontrano con chi tra genitori e qualche insegnante pensa invece che i ragazzini, dopo essere stati fermi sui banchi, abbiano bisogno e diritto di sfogarsi. Dal canto suo, la scuola mette sul tavolo a sostegno della decisione anche le esperienze passate e i problemi legati ai limiti fisici degli spazi scolastici. E in questo senso rientrerebbero le difficoltà di scuole come le Donini, dove secondo la dirigenza, un numero elevato di classi, circa una ventina, si trovano a condividere spazi ristretti con un fondo in cemento sul quale le cadute possono diventare pericolose. A questo si aggiungono poi episodi come la caduta di una bidella, avvenuta due anni fa, a causa di un pallone calciato da un alunno.

Il gioco all’aperto per il Comune però va difeso. "Penso che sia molto importante per i bambini – sostiene l’assessore alla Scuola, Benedetta Simon - . Proprio su questo tema all’inizio dell’anno scolastico abbiamo organizzato un convegno formativo per gli insegnanti sull’importanza della scuola all’aperto. Per quanto ci riguarda – prosegue – se c’è un problema di sicurezza legato ad uno spazio esterno, possiamo parlarne con la scuola e cercare di trovare insieme una soluzione. Ritengo infatti che i bambini debbano giocare fuori. Bisognerà trovare insieme agli istituti scolastici la modalità più corretta perché questo sia possibile".

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