REDAZIONE BOLOGNA

Violenza contro le donne: "Puntiamo sulla prevenzione. Bisogna iniziare dalla scuola"

Polizia, Alecci (Anticrimine): "Con gli ammonimenti neutralizziamo la pericolosità dei maltrattanti. Arrivano baldanzosi ed escono piangendo. Fondamentali parità di genere ed educazione affettiva".

Polizia, Alecci (Anticrimine): "Con gli ammonimenti neutralizziamo la pericolosità dei maltrattanti. Arrivano baldanzosi ed escono piangendo. Fondamentali parità di genere ed educazione affettiva".

Polizia, Alecci (Anticrimine): "Con gli ammonimenti neutralizziamo la pericolosità dei maltrattanti. Arrivano baldanzosi ed escono piangendo. Fondamentali parità di genere ed educazione affettiva".

Prevenzione, consapevolezza, educazione nelle scuole. Queste le parole chiave scelte dalla polizia per il focus dedicato alla violenza sulle donne in occasione della giornata internazionale dedicata al tema. La dottoressa Raffaella Alecci, vicedirigente della divisione Anticrimine della Questura, con una particolare attenzione anche agli uomini maltrattanti, ha raccontato che spessissimo, quando vengono convocati nei loro uffici per un ammonimento per atti persecutori o violenza domestica, vedono "persone che arrivano convinte e baldanzose ed escono piangendo". Gli ammonimenti emessi nel 2024 dal questore sono stati finora 95, e la recidiva è stata solo in un caso, intercettato tempestivamente: il maltrattante ora è in carcere.

"I casi sono tanti e bisogna lavorare tutti insieme per cercare di rendere più fruibile l’aiuto verso le persone", conclude la poliziotta, ma "al netto di qualsivoglia intervento legislativo, le soluzioni più efficaci per contrastare il fenomeno sono l’insegnamento della parità di genere e l’educazione affettiva nelle scuole". Le violenze, ha ribadito, "sono di tantissimi generi e per lo più si svolgono all’interno delle mura domestiche. Quelle sono le più subdole, quelle che è difficile intercettare", fa notare Alecci, sottolineando che la polizia " agisce con diversi strumenti e può agire anche in maniera preventiva con lo strumento giuridico delle misure di prevenzione, che neutralizzano la pericolosità di un individuo con provvedimenti che tendono a impedire o ostacolare la realizzazione di condotte antisociali". La divisione Anticrimine va proprio ad intercettare "quel segmento di violenza non ancora sfociato in un evento irreparabile, grazie al cielo non in un femminicidio ma neanche in violenze tali da non poter tornare indietro. Tengo a dirlo perché la nostra azione è tesa non solo nei confronti della vittima ma anche del possibile maltrattante". Con gli ammonimenti si registra "un aumento di persone che prendono consapevolezza della loro condizione di soggetti violenti e probabilmente possono essere aiutati. L’uomo maltrattante è seguito da noi anche successivamente nei percorsi sulla violenza – spiega Alecci –, cerchiamo di rendere il più possibile nullo il rischio di recidiva". L’uomo "fa una vera e propria catarsi nei nostri uffici". A volte se ne va ringraziando la polizia, "è la cosa più soddisfacente, perché l’abbiamo guidato verso una prima consapevolezza. Abbiamo gettato forse un sassolino nel mare, che però ci consente di far comprendere che qualcosa non è andato per il verso giusto, che quel modo di comportarsi non è quello che gli consentirà di riavere la donna che l’ha lasciato". Gli altri numeri: nel 2024 (fino al 30 giugno) in provincia sono stati commessi tre omicidi, tra le vittime una di sesso femminile (ex partner). Reati commessi (sempre nel periogo gennaio-giugno 2024): atti persecutori 176, maltrattamenti contro familiari o conviventi 250, violenze sessuali 129.

Chiara Gabrielli