Zona traffico limitato Bologna, chi inquina non entra: pronta l’Area Verde

Tutti i dettagli della riforma: 61 i varchi telecontrollati su 80 chilometri quadrati di territorio comunale. E chi sgarrerà sarà multato

La mappa della nuova area verde

La mappa della nuova area verde

Bologna, 6 gennaio 2021 - I riferimenti sono ambiziosi. Uno lo è in particolare: è la cosiddetta ‘Low Emission Zone’ della Greater London, la potente ed estesa area metropolitana della capitale del Regno Unito che ha anticipato i tempi e che ha sfornato un piano modello votato al miglioramento della qualità dell’aria. L’altro è Milano, che da 12 anni ha diviso in fasce l’ingresso in città. Ora tocca a Bologna, che ha preso appunti rimirando le esperienze delle grandi città europee e che è pronta a varare la sua ‘Area Verde’, una Zona a traffico limitato regolamentata principalmente su criteri ambientali.

Il documento

Come si legge nel progetto di fattibilità tecnico-economica, l’Area "si delineerà come una nuova Ztl, esterna alla Ztl ambientale, con un perimetro per quanto possibile coincidente con il centro abitato del Comune di Bologna, in cui applicare una regolamentazione degli accessi in chiave ambientale in regola con le direttive Pair, con strumenti di controllo che terranno conto delle evoluzioni tecnologiche". In soldoni, è molto prossimo il futuro in cui le auto che varcheranno il confine di Bologna non dovranno essere inquinanti. Con un Euro 0 o con un Euro 1 per esempio, tanto per capirci, a breve non si potrà circolare in città anche fuori dalle mura. La rivoluzione del controllo elettronico degli accessi era già stata spiegata in commissione dal dirigente della Mobilità Cleto Carlini (anche Capo dipartimento di Lavori Pubblici e Patrimonio), ora però il Carlino può analizzare più a fondo il progetto di fattibilità.

I numeri e le zone

All’interno dell’Area Verde potranno viaggiare solo veicoli che rispetteranno "determinati standard ambientali". La stretta – chi infrangerà i divieti andrà anche incontro a sanzioni – riguarderà anche i residenti e i veicoli operativi/commerciali. In questo senso, come già sottolineato da Palazzo d’Accursio, sarà importante sia controllare i flussi di traffico da e per la città (una cosa che statisticamente già avviene per tutti i mezzi), sia monitorare le merci che verranno introdotte dall’esterno. I varchi dotati di telecamere saranno 61, e il Comune ha già individuato un’area complessiva di circa 80 chilometri quadrati che corrisponde al 57% del territorio comunale.

Quattro i sotto insiemi che comporranno la nuova area telecontrollata: il centro abitato compreso tra linea della tangenziale, i fiumi Reno e Savena e la fascia collinare fino all’altenzza dei perchi Cavaioni e Monte Paderno (circa 70 chilometri quadrati); la zona tra Borgo Panigale tra aeroporto, viale De Gasperi e tangenziale; la zona residenziale di Corticella tra le vie Colombo, Shakespeare, Stendhal e l’autostrada/tangenziale e la zona Dozza; la porzione di zona del Pilastro tra le vie San Donato e Mattei e viale Carnacini, incluso il comparto residenziale fino a via Martelli e all’autostrada/tangenziale. Rispetto alla zona controllata elettronicamente, "al fine di coprire ulteriori porzioni di centro abitato o aree di particolare rilevanza paesaggistica, si potrà valutare un’estensione dell’Area Verde – si legge ancora nel documento –, segnalata ma non controllata elettronicamente. L’Area Verde inoltre dovrà essere segnalata a ogni varco mediante una cartellonistica che sarà definita nel dettaglio in sede di progettazione esecutiva e sottoposta all’autorizzazione del ministero competente".

Insomma, il Comune è a un passo dall’espandere la sua Ztl. La prima, ricordiamolo, esiste a Bologna dal 2005, cinge il centro storico più o meno in corrispondenza della cerchia dei viali e nelle sue evoluzioni oggi è diventata ’ambientale’. Dal primo gennaio del 2020 non possono più entrare gli Euro 0, mentre dal primo gennaio di quest’anno non possono entrare gli Euro 1. Si andrà in crescendo per mezzi inquinanti.

Francesco Sassone ha studiato a fondo i documenti del Comune. "Una cosa è la ricerca della tutela ambientale, altro è rendere la vita impossibile ai cittadini – attacca il capogruppo di Fratelli d’Italia –. Implementando l’utilizzo di sistemi di telecontrollo in modo così forsennato si ha il solo l’obiettivo di creare un Grande Fratello. O meglio ’un Grande Fardello’, perché il vero obiettivo è quello di multare i cittadini". Sassone poi allarga la sua analisi. "Non essendo in grado di creare trasporti pubblici realmente utili, concorrenziali e vantaggiosi che consentano ai cittadini di scegliere liberamente di abbandonare il mezzo privato, Il Comune vuole punire chi lo usa. Come se i cittadini lo facessero per diletto e non per necessità di vita. Non si comprende che ci sono persone che non possono farne a meno, famiglie che devono conciliare lavoro e figli, anziani, disabili, lavoratori. Merola governa da 10 anni e non ha combinato nulla se non contraddire se stesso, la smetta il Pd – conclude Sassone – di giustificare scelte scriteriate con la scusa di ricercare una riduzione delle immissioni inquinanti in città. Se davvero sono spinti da tali nobili propositi abbandonino il progetto del tram, rinuncino alla follia del Passante di Mezzo e procedano con il Passante Sud, che noi portiamo avanti da tempo".  

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