Dal progetto al trasloco in Fiera, storia del Comunale Nouveau a Bologna: il podcast

Le tappe che hanno portato alla nuova casa della Lirica Il sovrintendente Macciardi: "Sempre più biglietti sotto data"

La Madama Butterfly al Comunale Nouveau

La Madama Butterfly al Comunale Nouveau

Bologna, 4 aprile 2023 - Il Comunale Nouveau. La nuova casa della lirica, inaugurata a febbraio sulle note di Madama Butterfly è protagonista in questa puntata del podcast gratuito il Resto di Bologna. Come si è arrivati a questa sede temporanea e come sarà trasformata tutta l’area del Guasto alla fine dei lavori di riqualificazione, nel 2026? E quali sfide deve affrontare la nuova sala da circa mille poste che si trova in piazza della Costituzione, a fianco all’EuropaAuditorium?

Nel podcast si ricostruisce la storia del progetto dell’architetto Luigi Orioli, selezionato nel 2019, che porterà a una costruzione in vetro e un velo metallico esterno, un impianto fotovoltaico sulla copertura della torre scenica, un nuovo bar, un ascensore per persone diversamente abili e una scalinata di accesso al giardino del Guasto. Nel frattempo il Comunale ha dovuto cambiare casa. Non si tratta certo del primo trasferimento della storia: nel 1980, ad esempio, quando vennero scoperti tarli nel pavimento del loggione, gli spettacoli furono dirottati in altre sale cittadine. Un po’ come in tempi più recenti. Dopo l’apertura della stagione con l’ Olandese Volante di Wagner all’EuropAuditorium; un cantiere portato avanti in tempi strettissimi; lo sciopero della prima della Traviata e annose questioni sindacali da poco risolte, il 19 febbraio il pubblico ha potuto scoprire il Comunale Nouveau che molte sfide deve fronteggiare sugli allestimenti, che non possono contare sulla verticalità del teatro settecentesco.

È il sovrintendente Fulvio Macciardi a raccontare le scelte, dopo l’ipotesi iniziale di un teatro-tenda. "Abbiamo riproposto all’interno dell’Exhibition Hall quello stesso tipo di allestimento con la platea digradante, un luogo raccolto e funzionale all’ascolto. Abbiamo usato diversi modelli da teatri costruiti in giro per l’Europa. Il verde delle poltrone è un po’ provocatorio: è più acceso di quello del teatro storico, di cui vuole offrire una reminescenza".

"C’è stata molta curiosità – considera Macciardi – anche se non è ancora tornato tutto il pubblico della sede storica. Però ci sono tante persone nuove. Ancora un mese servirà per l’organizzazione definitiva degli spazi per i lavoratori e dove stoccare le scene". E sulla flessione degli abbonamenti, "sono stati fatti prima della stagione quando il pubblico non sapeva come sarebbe diventato. Ma cito anche situazioni come la Scala: si fanno meno abbonamenti, forse anche per un cambio di mentalità dopo il Covid, ma si vende bene sotto data".

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