Sabrina Ferilli al Modernissimo di Bologna per i 60 anni di Paolo Virzì

Dopo il colloquio dell’attrice con Paolo Mereghetti, è stato anche proiettato ‘Ferie d’Agosto’, classico del 1996, di cui qualche settimana fa è uscito il sequel ‘Un altro Ferragosto’

Bologna, 19 marzo 2024 – La platea del Modernissimo si riempie per ascoltare una delle attrici italiane più amate di sempre, Sabrina Ferilli, che si racconta in colloquio con Paolo Mereghetti. In occasione dei 60 anni di Paolo Virzì, che la Ferilli sottolinea essere “il regista con cui ho fatto i film più belli e con cui lavoro meglio”, al Modernissimo veniva proiettato oggi a seguito della presentazione ‘Ferie d’Agosto’, classico del 1996, di cui qualche settimana fa è uscito il sequel ‘Un altro Ferragosto’.

“È un film più articolato, con rapporti più complessi e drammatici, più ‘cattivo’ in un certo senso rispetto all’originale di 30 anni fa” spiega Sabrina Ferilli, “anche se alla fine l’idea di Paolo (Virzì, il regista di entrambi i film, ndr) è quella di assolvere un po’ tutti, e io sono d’accordo, nessuno dovrebbe sentirsi nella condizione di poter giudicare il prossimo". Nel film più recente vengono infatti toccati anche elementi estremamente attuali, dai social, le startup, gli influencer, ma anche un assottigliamento rispetto al passato delle differenze che dividono destra e sinistra. L’attrice ha affrontato anche il tema del 'politicamente corretto’: “Un tempo il cinema era più graffiante, poi ora siamo entrati in un periodo in cui non si può quasi più dire nulla, su 100 parole 80 sono un taboo”.

Sabrina Ferilli al Modernissimo. L’occasione è l’uscita del nuovo film ’Un altro Ferragosto’
Sabrina Ferilli al Modernissimo. L’occasione è l’uscita del nuovo film ’Un altro Ferragosto’

L’omaggio a Paolo Virzì

Ferie d’Agosto, con Paolo Virzì, è stato uno dei primi film fatti da Sabrina Ferilli, che ha avuto grande riscontro dal pubblico e dalla critica. “È il film col quale sono nata e anche per Paolo è stata la stessa cosa, rappresenta per entrambi l’inizio della nostra carriera” ricorda l’attrice, che poi omaggia il regista: “Credo sia il regista che tratta meglio la materia umana e la parte psicologica dei personaggi, è sempre molto interessato a tutte le sfaccettature che un essere umano possa avere, e difficilmente giudica. È ad oggi il regista con cui ho fatto le cose migliori”.

Il Racconto della sua carriera

L’attrice durante la presentazione di oggi ha ripercorso le tappe salienti della sua carriera, dalla tv, ai film d’autore, ai cinepanettoni. Tra i ruoli più comici e quelli più drammatici ammette di trovarsi bene in una mezza via: “I personaggi che mi vengono meglio sono quelli della commedia italiana classica di una volta, che fanno sorridere, ma che sono profondi. Mi piace interpretare le commedie un po’ tra risate e pianti. Non è facile trovare questo genere di ruoli, ma con Virzì mi è sempre stato possibile, sia in Ferie d’Agosto sia nel sequel attuale ho un personaggio che rispecchia esattamente queste caratteristiche” racconta.

Alla domanda "hai rimpianti di No che non avresti voluto dire, o di ‘sì’ che hai detto un po’ troppo in fretta?” risponde di sentirsi totalmente felice con tutto ciò che ha (e non ha) fatto: “Sono sempre stata libera nelle mie scelte, per me questo è l’importante, ed è anche il motivo per cui riesco a lavorare ancora con dinamicità. Capita di inciampare o di sbagliare un progetto, ma precludersi qualcosa per un pregiudizio per me è una follia”. E anche sui Cinepanettoni, non rinnega nulla: “Sono film che tutti andavano a vedere in famiglia a Natale, non me ne vergogno affatto, anzi sono felice di averli fatti. Scherzando racconta poi i suoi due ‘limiti’ sul set: “Non amo girare scene di nudo, e non mi piace nemmeno baciare appassionatamente, cerco sempre degli escamotage per evitarlo” ammette tra i sorrisi del pubblico (video).

Un cinema tutto italiano

Sabrina Ferilli conclude il dibattito rivendicando la sua scelta di rimanere sempre in Italia, precludendosi un po’ la possibilità di diventare una star a livello internazionale: “Penso che la mia forza sia proprio quella di essere molto presente nella nostra narrazione italiana. Anni fa Dino De Laurentis, a seguito del sequel del Silenzio degli Innocenti, mi chiese di fare tre film con lui, ma non me la sentii. Tutte le scelte che ho fatto negli anni le ho prese anche in base ai miei sentimenti: non ho mai accettato qualcosa che mi facesse stare male o mi portasse lontano da casa. Sono innamorata di questo paese nonostante tutto, e non riuscirei a starci lontana”.  

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