ROSALBA CARBUTTI
Economia

Affitti turistici irregolari a Bologna, 80 strutture già multate e 250 senza Codice identificativo

Operazione della Guardia di Finanza con la polizia locale e Comune: controlli su 5mila strutture. Lepore: “Ci sono famiglie che affittano la propria casa e altri che speculano”. Tra i furbetti c’è chi gestiva 47 case evadendo il fisco per un milione di euro

Affitti turistici irregolari a Bologna, 80 strutture già multate e 250 senza Codice identificativo

Bologna, 31 marzo 2025 - Stretta sugli affitti turistici irregolari sotto le Due Torri. Grazie ai primi controlli del Comando provinciale della Guardia di Finanza con la Polizia locale sono stati individuate 250 strutture ricettive prive del Codice Identificativo Nazionale (Cin), il codice per contrastare l’abusivismo nel settore delle locazioni turistiche e costituire un presidio di legalità, anche a garanzia degli utenti. Tra queste, 80 sono già state multate.

Affitti turistici, i risultati dei primi controlli della Guardia di Finanza in collaborazione con il Comune di Bologna
Affitti turistici, i risultati dei primi controlli della Guardia di Finanza in collaborazione con il Comune di Bologna

Che cos’è il Cin

Il Cin è obbligatorio dal primo gennaio 2025 per ogni struttura ricettiva turistica e ciascun bed and breakfast. Tale codice - una volta richiesto - va poi esposto.

Proprio grazie a questo codice, Guardia di Finanza e amministrazione hanno potuto mappare 5mila immobili a vocazione turistica attivi a Bologna presenti sui principali portali di prenotazione e incrociando tali informazioni con la banca dati strutture ricettive (Bdsr) del ministero del Turismo, ha appunto individuato circa 250 immobili senza Cin.

Controlli e sanzioni

“I primi riscontri - spiega Giovanni Parascandolo, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Bologna - hanno confermato la mancata attribuzione del Cin, con conseguente applicazione di sanzioni amministrative da un minimo di 800 euro a un massimo di 8mila euro per ciascun immobile”. Delle 80 strutture ricettive multate, 47 erano gestite in forma imprenditoriale da un unico soggetto che ha anche omesso la presentazione delle dichiarazioni dei redditi e Iva per oltre un milione di euro di ricavi. Nei casi più gravi è stato constatato il ricorso a codici identificativi inesistenti o attribuiti ad altri gestori, oltre all’utilizzo di un alloggio destinato all’edilizia residenziale pubblica, individuato anche grazie alla collaborazione con Acer Bologna.

Nelle prossime settimane le Fiamme Gialle analizzeranno nel dettaglio le 250 strutture irregolari.

La soddisfazione di Comune di Bologna e Federalberghi

Soddisfatto il sindaco Matteo Lepore: “La legge prevede che si attui il Codice identificativo, segnalo soprattutto una società che aveva 47 utenze aperte con un’evasione di circa un milione di euro… questo fa capire che ci sono famiglie che condividono la propria casa e l’affittano e altri che stanno speculando. Noi vogliamo tutelare i piccoli proprietari, per questo vogliamo andare avanti coi controlli”.

Il delegato a Turismo e grandi eventi del Comune, Mattia Santori, saluta con favore l’introduzione del Cin: “Finalmente abbiamo una normativa nazionale che ci permette di agire localmente. Grazie a questo siamo riusciti a monitorare tutte quelle strutture che hanno qualcosa che non va. La mancanza o la falsificazione del Cin ci ha fatto emergere i primi fenomeni abusivi”.

Condivide questa stretta Giovanni Trombetti, vicepresidente di Federalberghi Bologna: “Noi abbiamo promosso questa iniziativa, consci del fatto che sotto le Torri c’è molto sommerso. Non siamo contrari alle strutture extra-alberghiere perché completano l’offerta. Ma siamo sempre stati contrari all’abusivismo perché mette in grande difficoltà anche chi deve cercare casa a Bologna. Vogliamo andare avanti, tutti devono essere liberi di approcciarsi a questo mercato, ma dico sempre: ‘stesso mercato, stesse regole’”.