Affitto casa Bologna, il patto anti evasione per scovare i furbetti: 1.700 sotto la lente

Il progetto tra Finanza, Agenzia delle Entra te, Regione e Università Nel mirino su quanti danno case agli studenti senza contratti regolari Verifiche su un milione di euro di contributi dati a chi non ne ha diritto

La presentazione del progetto anti-evasori

La presentazione del progetto anti-evasori

Bologna, 18 ottobre 2022 - Un lavoro congiunto, sviluppato attraverso l’incrocio di dati, per riuscire a scovare stanze e appartamenti affittati in nero e sanzionare i proprietari avidi e fuori legge. È il cuore del progetto messo in campo da Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, Università e Regione per riuscire a risolvere la piaga degli affitti irregolari, una giungla di cui fanno le spese, in particolare, gli studenti universitari, per cui trovare una soluzione abitativa decorosa in città è diventata un’impresa quasi impossibile.

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Il progetto, esteso a livello regionale, ha già permesso di isolare 1700 situazioni che le Fiamme gialle sono pronte ad approfondire. Nello specifico, i primi accertamenti hanno portato a identificare, su Bologna, 687 studenti senza contratto registrato: un dato emerso incrociando i dati delle richieste di medico di base arrivate all’Ausl con i nominativi degli studenti fuorisede iscritti. Si partirà ascoltando loro, per riuscire a scovare i padroni di casa ‘furbetti’ ed evasori. Allo stesso tempo, Finanza e Agenzia delle Entrate hanno anche scoperto, solo su Bologna, un milione di euro di fondi elargiti da Università e Regione a sedicenti studenti - la maggior parte stranieri -: soldi richiesti e ottenuti senza averne il diritto, presentando all’ente erogatore documentazione falsa. Anche su di loro sono in corso accertamenti.

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Ma il patto antievasione non si sviluppa solo attraverso la repressione: una parte importante di questo progetto, come spiegato dal generale Ivano Maccani, comandante regionale della Guardia di Finanza, riguarda proprio "l’informazione dei ragazzi. Il nostro obiettivo è metterli nelle condizioni di sfruttare al meglio incentivi e opportunità spesso poco conosciute, come benefici fiscali, agevolazioni regionali e particolari tipologie di contratti d’affitto". Un lavoro che si articola su due binari: da un lato, attraverso la divulgazione di video sui social; dall’altro, attraverso la pubblicazione di una ‘Guida affitti’, realizzata con Regione ed Ergo, per aiutare gli studenti a districarsi in questa giungla.

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Un aiuto che, però, di fronte alla situazione cittadina, dove i b&b e affitti brevi fioriscono come funghi, non può bastare. È lo stesso Rettore Giovanni Molari a ribadirlo, invocando a livello locale e nazionale un intervento che regoli questo mercato immobiliare sfrenato e non sempre trasparente: "Abbiamo molti problemi sugli affitti – ha detto Molari –. Quest’anno ho ricevuto tantissime e-mail di genitori disperati, davvero, e dico basta alla piaga dei bed and breakfast: è ora di una legge nazionale. Non si può continuare così". Aggiunge il rettore: "È necessario costruire una cultura della legalità diffusa, anche e soprattuto nel mercato abitativo, per offrire a chi viene a studiare qui un panorama di alloggio trasparente ed equo. Dobbiamo arginare il mercato degli affitti brevi e brevissimi, intervenendo subito sulle situazioni ambigue e illegali". L’Alma Mater, quest’anno, da parte sua ha stanziato contributi sugli affitti pari a mille euro a testa per 600 studenti.

 

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