GrandVision, dalla lettera sugli scatoloni scoprono che il negozio chiude

Lettera inattesa a tre dipendenti: "Quanti scatoloni servono?". Lo sciopero, in solidarietà, dei colleghi

GrandVision, il logo della protesta dei lavoratori (Dire)

GrandVision, il logo della protesta dei lavoratori (Dire)

Bologna, 11 marzo 2017 - Hanno scoperto che avrebbero perso il posto di lavoro quando hanno aperto una lettera che chiedeva loro di dire quanti scatoloni servissero per impacchettare il materiale del negozio destinato a chiudere. E’ la vicenda di tre dipendenti del negozio di occhiali ‘GrandVision’ (l’erede di ‘Avanzi’) all’interno dell’ipercoop di San Ruffillo e per le quali ieri, in solidarietà, hanno incrociato le braccia i colleghi degli altri negozi: sono 13 a Bologna e in totale occupano circa 60 persone, una su due si è fermata.

I dipendenti degli altri negozi rimarcano che «ha stupito e destato molta preoccupazione la modalità con cui l’azienda ha scelto di gestire la questione» e «ancor di più per le soluzioni proposte al loro ricollocamento aziendale. Riesce difficile pensare che non ci fosse possibilità di offrire soluzioni di trasferimento più vicine rispetto a quelle proposte, nonostante gran parte dei negozi dell’area metropolitana di Bologna debbano ricorrere all’ausilio di figure non professionalizzate come gli stagisti per poter garantire adeguata copertura ai negozi».

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