Pannelli fotovoltaici sui tetti del centro a Bologna, l’apertura delle Belle Arti

La sovrintendente Alessandra Quarto: "Tema delicato, si valuti caso per caso Ma fuori dalle m ura stiamo già autorizzando l’utilizzo del fotovoltaico"

Un operaio lavora su alcuni pannelli solari su un tetto (Foto archivio)

Un operaio lavora su alcuni pannelli solari su un tetto (Foto archivio)

Bologna, 6 settembre 2022 - "Il tema è delicato, perché da un lato la tutela impone attenzione all’architettura storica e dall’altro c’è la necessità delle energie rinnovabili. Abbiamo agito finora" però "con grande apertura autorizzando i pannelli fotovoltaici valutando il caso per caso, soprattutto nella zona fuori mura".

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Le parole sono della Sovrintendenza alle Belle Arti di Bologna, che prende posizione sulla querelle del fotovoltaico in centro storico a Bologna e in qualche modo sposa la posizione sul tema dell’Ordine degli architetti di Bologna, opinioni ospitata ieri dalle colonne del Carlino Bologna . La sovrintendente Alessandra Quarto, di fatto, chiede equilibrio nelle valutazioni caso per caso, ma sottolinea anche il lavoro proficuo che le Belle Arti stanno portando avanti con i privati soprattutto fuori dalla cerchia delle mura. Una collaborazione importante, visto che proprio i vincoli delle Sovrintendenze hanno rallentato le installazioni di tecnologie per l’efficentamento energetico nei centri urbani, come denunciato recentemente dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha chiesto proprio la cancellazione di quei vincoli in questa fase emergenziale.

Il tema era stato riportato al centro domenica dall’ex sindaco Virginio Merola, che aveva posto proprio il punto dell’eccessiva severità delle sovrintendenze nel rilasciare i permessi, specie in questa fase molto delicata, connotata dal caro energia. "Rimuoviamo i vincoli nei centri urbani per installare i pannelli solari – aveva dichiarato l’ex inquilino di Palazzo d’Accursio –. Non parlo di deregolamentare e lasciare all’anarchia, ma è necessario alleggerire le procedure e permettere di montare i pannelli almeno nelle zone attorno al centro. Nella prossima legislatura è il momento di essere coraggiosi anche rimuovendo dei vincoli che adesso sono antistorici". Le parole di Merola avevano raccolto il plauso dei colleghi del Pd, una parziale condivisione da parte del Terzo Polo e la sostanziale contrarietà, almeno nelle modalità pensate per la realizzazione dell’operazione, da parte di Fratelli d’Italia ed M5s. Cauti gli architetti. "Idea corretta e realizzabile – ha dichiarato il presidente bolognese Marco Filippucci –, ma per il centro più datato occorrerebbe valutare singolarmente ogni intervento, il ’rosso Bologna’ famoso ovunque va tutelato".

 

 

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