Poste, sciopero il 4 novembre. Manifestazioni anche a Bologna

E' previsto anche un comizio dei sindacati nella sede bolognese di via Zanardi

Una sede di Poste (archivio Pasqualebove)

Una sede di Poste (archivio Pasqualebove)

Bologna, 24 ottobre 2016 – La consegna a giorni alterni non funziona, e i postini dei sindacati Slc-Cgil, Slp-Cisl e Failp-Cisal non ci stanno. In tutta Italia quindi non lavoreranno venerdì 4 novembre e manifesteranno in diverse città, tra cui Bologna, dove è previsto un corteo da porta Lame alla sede di Poste in via Zanardi. Qui i sindacati terranno un comizio.

Assente alla manifestazione sarà Uil, che anzi ha fatto volantinaggio anti-sciopero e suggerito piuttosto la via della trattativa.

Prima dell’estate il Governo ha presentato al Senato il decreto che di fatto “privatizza le Poste – spiega Giuseppe Ledda della Cgil –. Non è stato ritirato, allora manteniamo il punto politico”. Lo sciopero sarà il primo dal 1997. 

In Emilia-Romagna la consegna a giorni alterni è partita ovunque tranne che a Bologna città, dato che manca ancora un progetto di Poste sulle aree metropolitane. Modalità che non funziona ed è peraltro censurata dall’Ue. “Ci sono giacenze importanti in tutti i centri con più di 30mila abitanti”, spiegano i sindacati; le province più ingolfate sono Parma, Modena, Ferrara, Forlì, Rimini e Imola. “In Emilia-Romagna sono state esodate circa 700 persone quest’anno – attacca Valerio Grillini della Cisl –, manca personale e ci sono pressioni al limite del mobbing sui commerciali. Ma l’azienda è sorda”. Infine, c’è il tema della chiusura dei piccoli uffici postali. “Il Consiglio di Stato ha deliberato la sospensiva fino al prossimo 7 aprile – spiega ancora la Cisl –, quindi dove i sindaci hanno presentato ricorso, gli sportelli restano aperti. Ma in dieci anni sono stati chiusi 300 uffici: nelle frazioni stanno sparendo”.

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