Scontri tra tifosi del Bologna e del Norimberga, la polizia acquisisce i filmati

L'episodio al termine dell'amichevole di Bressanone disputata tra gli undici di Pippo Inzaghi e la squadra tedesca

I soccorritori sul posto

I soccorritori sul posto

Bologna, 6 agosto 2018 - Filmati amatoriali, girati dai passanti con i propri telefonini e rilanciati dalle testate giornalistiche della zona. Alcuni concitati secondi in cui si vedono i gruppi contrapposti impadronirsi della strada e tirarsi dietro di tutto, dalle sedie del bar ai bidoni dell’immondizia con il loro contenuto. Filmati, però, ritenuti dalla polizia determinanti per ricostruire quanto accaduto l’altra sera, a Bressanone, tra i tifosi del Bologna e del Norimberga al termine dell’amichevole (FOTO) vinta dai rossoblù e per questo acquisiti dagli inquirenti.

Continuiamo a far discutere i tafferugli di sabato, avvenuti pare non tra le tifoserie ufficiali – scortate dalle forze dell’ordine sui pullman – ma tra gruppi di tifosi che autonomamente avevano raggiunto il luogo della partita e tra le cui fila si contano una decina di contusi. Ad avere la peggio, però, è stato un tifoso del Bologna colpito alla testa da una bottiglia che gli ha causato una prognosi di una settimana.

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Stando alle prime informazioni raccolte, a passare all’azione per primi sono stati i tifosi tedeschi, ma secondo alcuni testimoni avrebbero reagito ad alcuni sfottò del gruppo rossoblù, fermo in un bar nei pressi della stazione. E proprio il bar, come riporta l’Alto Adige con tanto di documentazione fotografica, è tra coloro che hanno riportato danni insieme con alcuni automobilisti che avevano le proprie vetture parcheggiate nei pressi.

Residenti e passanti hanno ripreso tutto e le critiche non sono mancate in Alto Adige, visti i precedenti del 27 luglio 2015 a Castelrotto, con gli scontri prima dell’amichevole tra il Bologna e La Spezia. A partire dal commissario della Lega altoatesina, Massimo Bessone che si chiede se "certe tifoserie meritano di essere ospitate in Alto Adige" aggiungendo che "l’Alto Adige insegna al mondo che quattro gruppi così diversi tra loro come italiani, tedeschi, ladini e gli stranieri che lavorano ed hanno voglia di fare, possano convivere in maniera serena, costruttiva e pacifica".

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