Bologna, 21 ottobre 2019 - Chiamatelo sogno. O suggestione, se preferite. Difficile, probabilmente irrealizzabile, ma Mihajlovic è uomo che la parola impossibile non la concepisce. Succede così che Zlatan Ibrahimovic lo chiami per salutarlo e sentire come stia e dal momento che lo svedese fra due mesi si svincolerà dai Los Angeles Galaxy e cerca squadra, accade pure che Sinisa butti lì una battuta: «Perché non vieni a giocare per me? Gli altri qui correrebbero per te e tu dovresti pensare solo a buttarla dentro».
Cosa abbia risposto Zlatan lo ha rivelato lui stesso sabato, sulle pagine della Gazzetta dello Sport: «Sinisa è un amico, se scegliessi Bologna sarebbe solo per lui». Non solo. Ha aggiunto una postilla, Ibracadabra, che lascia intendere perché di suggestione si tratti: «Rigranzio Sinisa, ma è difficile. Dovessi cambiare idea, lo chiamerò».
Una cosa è certa. Ibrahimovic ha voglia di Italia e di tornare nel calcio che conta, dopo un anno e mezzo in Mls, e ha delle prime scelte precise in mente: ad esempio il Napoli. Non è un caso che l’agente Raiola sia stato di recente a Castelvolturno. Ma Zlatan ha in mente pure l’Inter e al Milan. Ha speso parole al miele per Antonio Conte e sul fronte Milan ha dichiarato che in rossonero tornerebbe anche per lottare per la salvezza. E il Bologna? E’ una suggestione nata da una battuta di Sinisa. Un sogno che tutti sperano possa diventare realtà: dai bolognesi, che aspettano un campione di livello planetario da quando Baggio ha vestito la casacca rossoblù, portando in dote più di 27mila abbonamenti, ai rossoblù stessi, se è vero che Skorupski, dopo il match con la Juventus, così ha risposto alla voce Zlatan: «Lo aspettiamo a braccia aperte».
Da Casteldebole smorzano i toni e invitano a non gettare fumo negli occhi dei tifosi. Ma sai mai: Zlatan nel 2017 ha subito un’operazione al ginocchio, nel marzo del 2018 ha lasciato il calcio europeo per la Mls e ha compiuto 38 anni. Qualora le big non dovessero chiamarlo, Mihajlovic lo accoglierebbe a braccia aperte. L’amo è lanciato, per ora un sogno e nulla più, se non un messaggio: agli attaccanti, che fin qui hanno faticato in fase realizzativa (Palacio e Sansone 2 gol, Orsolini 1, Santander e Destro a secco dopo 8 giornate) e magari pure alla dirigenza in vista del mercato di gennaio.
Perché il Bologna ha annunciato di voler puntare all’Europa nel giro di qualche stagione e le squadre che hanno ambizioni europee hanno bomber di riferimento: vedi Torino (Belotti), Roma (Dzeko), Atalanta (Zapata e Muriel), Lazio (Immobile), tralasciando le primissime della classe. E il bomber è ciò che manca ai rossoblù, dai tempi di Di Vaio prima e Gilardino poi.
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