La politica impantanata nella palude

La lettera. Risponde Beppe Boni, vicedirettore de il Resto del Carlino

Bologna, 26 marzo 2017 - Due elettori su tre temono che dal prossimo voto non uscirà un governo stabile. Il 4 dicembre, però, sempre due elettori su tre votarono contro una riforma imperfetta, ma che cercava di dare stabilità al governo. Un elettore su tre vorrebbe entrambe le cose. E’ schizofrenia di massa o la conferma che gran parte degli italiani preferisce non avere un governo per fare i propri comodi? Paolo Serra, Bologna

Risponde Beppe Boni, vicedirettore de il Resto del Carlino

Le premesse per ottenere un governo stabile non si vedono nemmeno all’orizzonte. Per arrivare ad un assetto non traballante serve una legge elettorale solida e innovativa che tenga conto dell’evolversi della politica. Bene. La discussione però è impantanata in una palude dalla quale non si esce facilmente. In Parlamento, presso la Commissione affari costituzionali, sono depositate 29 proposte. Mattarellum, Legalicum, Ellenicum, ce n’è per tutti i gusti. Come si vede i partiti sono sempre più disuniti alla meta, incerti, dilaniati da divisioni, invidie, senso di rivalsa e vendette. E l’italia rallenta. L’appello degli italiani, dai singoli alle imprese, invece è uno solo: date al Paese un sistema elettorale che porti a un governo stabile. Ma, come ha scritto il direttore Andrea Cangini, è destinato probabilmente a riecheggiare nel deserto. O nella palude.  beppe.boni@ilcarlino.net

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro