Cofferati torna nel Pd per aiutare Elly Schlein: “Ho deciso di iscrivermi di nuovo”

L’ex segretario della Cgil: “La stagione del renzismo è definitivamente finita. Credo di dover dare una mano”

Sergio Cofferati ha ripreso la tessera del Pd

Sergio Cofferati ha ripreso la tessera del Pd

Bologna, 22 settembre 2023 – "Ho deciso di iscrivermi di nuovo al Pd perché condivido l'orientamento che il partito ha preso dopo l'elezione di Elly Schlein alla segreteria. Penso sia giusto dare una mano: la stagione del renzismo è definitivamente finita". Arriva così l’annuncio dell’ex segretario della Cgil, Sergio Cofferati, in un'intervista al quotidiano 'La Stampa'. Cofferati fu uno dei cinquanta fondatori del Pd, ma nel gennaio del 2015 lasciò il partito. 

"Penso sia giusto aiutare il partito, non chiedo incarichi ma credo di dover dare una mano a chi deve guidarlo mettendo a disposizione le mie competenze l'esperienza che ho accumulato", afferma. E alla domanda del giornalista “perché scegliere di rientrare proprio ora, dopo sei mesi di nuovo corso e un'identità del partito ancora in divenire?”. L’ex segretario della Cgil, oltre ad apprezzare l’orientamento politico della segretaria, aggiunge anche apprezzamento: “È una donna molto intelligente e ha passione, una dote che è importante e utile in politica”. 

E ancora  sull'impronta progressista della segreteria “il Pd è un partito di sinistra, con un'eredità e una storia da valorizzare”. A proposito degli abbandoni di una trentina di dirigenti liguri approdati in Azione, Cofferati afferma: “Non basta dirsi riformisti, bisogna esserlo. La verità è che servono orientamenti ben precisi su temi importanti come quelli economici oppure relativi ai diritti. Se qualcuno nel partito oggi approva il jobs act, deve spiegare qual è il contenuto riformista di quella brutta legge”. Per l'ex sindacalista “economia ed Europa devono essere i temi su cui concentrarsi. Bisogna puntare a una crescita che crei nuovi modelli di competizione, che garantiscano risultati rispettando i diritti delle persone e puntando al miglioramento della qualità delle loro vite”. Il rapporto con l'Ue “è decisivo perché dalle istituzioni europee passa il rafforzamento delle posizioni di questa parte del mondo nella competizione globale”.

Le reazioni

Visto le affermazioni sul jobs act e il renzismo, Matteo Renzi stesso ha commentato nella newsletter ai suoi sostenitori: "Ieri Sergio Cofferati, l’uomo che scelse di far perdere il Pd in Liguria dopo aver perso le primarie contro Lella Paita, è rientrato nel Pd e ha sparato contro il JobsAct. Mando un abbraccio affettuoso a tutti i riformisti rimasti nel Pd. Vi stanno prendendo in giro". 

A ruota "Il ritorno di Sergio Cofferati nel Pd è il segno che la mutazione genetica del partito prosegue senza sosta, in barba a quella vocazione maggioritaria che è stata la ragione stessa della sua fondazione”, ha scritto Ivan Scalfarotto, senatore di Italia Viva, in un tweet. “L'unica ragione per cui i tanti che hanno creduto in quel Pd possano restarci in questa versione movimentista e fatalmente minoritaria è che pensino sia soltanto una fase passeggera. È un grave errore di valutazione, dettato più dal sentimento che dalla ragione".

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, invece: “Riconosco la coerenza con cui Sergio si sta muovendo. Aveva deciso di uscire dal Pd perché evidentemente non vedeva più le condizioni per starci e il fatto che oggi riveda uno spazio mi pare che confermi la sua coerenza. Cofferati fa quello che dice e che pensa. Poi la scelta di iscriversi ad un partito è sempre una scelta individuale ma il suo potrà essere un contributo importante”.

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