Bologna, orari d’ingresso a scuola rimodulati: favorevoli e contrari

La proposta di Ascom per ridurre il traffico all’ora di punta piace all’assessore regionale Felicori, l’assessore comunale Ara esclude l’attinenza col progetto Città 30

Bologna,  27 ottobre 2023 – Continua a scaldare gli animi la proposta di Ascom qualche giorno fa, in merito a cambiare l’orario del suono della prima campanella per le scuole.

L’idea, calata nel contesto di città 30, infatti è quella di anticipare l’orario d’ingresso per le elementari, alle 7.45, e di posticipare invece, quello delle superiori, alle 8.40, ma non solo, si chiede anche flessibilità negli orari degli uffici pubblici.

la proposta di Ascom per evitare ingorghi continua a infuocare gli animi
la proposta di Ascom per evitare ingorghi continua a infuocare gli animi

Tutto questo spiega Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom, è per il fatto che “sono circa 55mila gli studenti che si muovono in città in quello spazio temporale, ci pare giusto rimodulare gli orari per evitare ingorghi. La nostra proposta è stata accolta con favore da tutti, vogliamo continuare a lavorarci per arrivare a una sperimentazione dal settembre del 2024".

La risposta dei sindacati 

La risposta dei sindacati – Asabo (il parlamentino delle scuole bolognesi), Anp (sindacato dei presidi), Cinnica (consulta per l’infanzia), Cisl Scuola Bologna, Uil Scuola E-R e il trio Cgil Bologna-Fp Cgil-Flc Cgil – non tarda ad arrivare con un unanime no. Le motivazioni che danno sono tante, come quella di Teresa Pintori, dell’Anp bolognese, che ragiona sul fatto di come alcune famiglie hanno figli sia alle scuole elementari che medie, ragion per cui il cambio dell’ora non sarebbe pratico.  Serafino Veltri, della Uil Scuola regionale, si interroga sui disagi creati alle famiglie e chi li risolverà.

Un tema che continua a dividere 

Il Comune di Bologna oggi fa spare che non intende escludere a priori la proposta di Ascom, deve però essere applicata dove necessario. L'assessore comunale all'Istruzione, Daniele Ara, quindi fa sapere che "la discussione su come organizzare i flussi di traffico nelle ore di punta non ha alcuna attinenza col progetto Città 30, anche perché come sperimentato in altre città non provoca né rallentamenti né ritardi, anzi contribuisce a fluidificare il traffico. Altro è invece il caso di singoli cantieri "particolarmente impattanti" che potrebbero causare problemi all'ingresso e alla uscita da scuola”.

Ara esclude quindi tutta la fascia zero-sei, nidi e materne, dove l'orario è "già flessibile". Invece perr quanto riguarda elementari e medie conclude “si può valutare "caso per caso e coinvolgendo la comunità scolastica".

Per Mauro Felicori, assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, è una bella idea quella di Ascom, come fa sapere su un post di Facebook, “benché non nuova", quella “di differenziare gli orari di apertura e chiusura almeno di scuole e uffici pubblici, in modo da dilatare le rush hour e ottimizzare la saturazione dei bus”.

"Benché non logicamente legata al tetto dei 30 chilometri orari – continua l'assessore renziano –la proposta ci conferma nell'idea che la discussione sul limite di velocità urbana sia stata chiusa troppo presto, come ha segnalato anche Angelo Scavone di Forza Italia, voglioso di essere costruttivo ma alla condizione di essere ascoltato". 

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