Salvini e il citofono di Bologna, accertamenti interni dei carabinieri

Sulla questione c'è anche un'interrogazione del deputato Pd Andrea De Maria al Ministero dell'Interno

Bologna, Salvini al citofono del Pilastro (FotoSchicchi)

Bologna, Salvini al citofono del Pilastro (FotoSchicchi)

Bologna, 29 gennaio 2020 – La campagna elettorale è finita, le elezioni si sono svolte, ma non si spengono i riflettori riguardo al caso del citofono del Pilastro. Sull'iniziativa del segretario della Lega, Matteo Salvini, infatti, sono in corso accertamenti interni da parte dei carabinieri di Bologna.

AGGIORNAMENTO Salvini e il citofono di Bologna, indagine dell'Arma su carabiniere

I militari stanno verificando cosa sia successo il pomeriggio del 21 gennaio scorso, quando l'ex ministro dell'Interno ha suonato al citofono di un palazzo chiedendo se lì abitasse uno spacciatore. Secondo alcune ricostruzioni, la donna che ha accompagnato Salvini al Pilastro avrebbe infatti riferito di essere stata messa in contatto con lo staff della Lega grazie alla telefonata di un maresciallo che conosce. Al momento non sarebbe comunque aperto in merito un procedimento disciplinare, né risultano esserci fascicoli penali. Il Comando provinciale non ha commentato la notizia.

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Sulla questione c'è anche un'interrogazione del deputato Pd Andrea De Maria al ministero dell'Interno Lamorgese per chiedere se “le autorità competenti hanno richiesto a chi era presente, a tutela della sicurezza, informazioni” e “quali siano, nel caso, i riscontri ricevuti”.

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