PAOLO ROSATO
Politica

Bonaccini: "A Bologna traffico paralizzato, lavori subito su A14 a tangenziale"

Il governatore dell’Emilia Romagna: "I soldi ci sono, il Governo dia l'ok"

Stefano Bonaccini, Presidente regione Emilia Romagna (foto Serra)

Stefano Bonaccini, Presidente regione Emilia Romagna (foto Serra)

Bologna, 25 novembre 2018 - Stefano Bonaccini, lei è il presidente della Regione Emilia Romagna: il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti vuole cancellare definitivamente il progetto del passante autostradale di Bologna per puntare su treni, tram e un mini allargamento della tangenziale. Se l’aspettava questa sterzata improvvisa dopo il suo incontro di un mese fa col ministro Danilo Toninelli? «Se le cose stessero come leggo ora sarebbe un dietrofront su tutta la linea. Siamo la Regione che sta investendo di più sul trasporto pubblico su ferro e su gomma, ma qui parliamo di un altro problema: la tangenziale di Bologna è costantemente paralizzata e il passante autostradale è strutturalmente insufficiente. Bisogna intervenire su entrambe le infrastrutture e ci sono 750 milioni di euro di società Autostrade pronti per essere spesi. È sufficiente che il Governo rimuova il veto e in pochi mesi si parte».  Secondo lei, in questo cambio di rotta c’è anche una manovra politica, oltre che trasportistica, visti gli imminenti appuntamenti elettorali?  «Se pensano di far campagna elettorale sulla pelle dell’Emilia Romagna commettono un errore molto grave. Io non ho dubbi sul fatto che la stragrande maggioranza dei nostri cittadini pretenda una soluzione per la tangenziale di Bologna e il passante autostradale, a prescindere da quale partito votino. Aggiungo anche che se il chiodo fisso del Governo diventa bloccare i trasporti e le infrastrutture sarà tutta l’economia a fermarsi».  Industriali, artigiani e coop si dicono preoccupati: questo stallo sul nodo di Bologna manda in fumo soldi e benefici al territorio? Si sente di rassicurarli? «Con tutte le associazioni di impresa e con le organizzazioni sindacali abbiamo condiviso da tempo l’importanza e l’urgenza di andare avanti sul Passante, perché è vitale sia per la nostra produzione che per il nostro turismo. Non devo quindi rassicurarli io. Tocca al ministro venire ad incontrarli, metterci la faccia e rassicurarli». Merola, sindaco di Bologna, ha provocatoriamente detto sì al mini allargamento, a patto che si salvino i milioni di Autostrade in cui ci sono dentro 130 ettari di verde. Il M5S su questo aspetto pare essere d’accordo (spendendo meno). Lei sarebbe disponibile a un compromesso con il Mit su queste basi?  «Io discuto se vedo i progetti, non di suggestioni. Il Governo ci chiami e ci prospetti le sue soluzioni, se ne ha. Ma se l’autostrada si ferma non accetto mi si risponda ‘mettiamo i tram’. Perché chi attraversa Bologna per spostarsi da una parte all’altra del Paese dei tram non sa che farsene. Un mese fa ci siamo lasciati condividendo l’urgenza dell’intervento e quindi la necessità di salvaguardare l’iter fin qui svolto. Tradotto: modifiche e miglioramenti senz’altro sì, stravolgimenti no. Il ministro era d’accordo, mi aspetto scelte conseguenti».  Quale sarà la prossima mossa della Regione? Avevate paventato anche un ricorso come extrema ratio, è ancora percorribile? «L’ultima volta ci siamo lasciati con una stretta di mano e l’impegno a collaborare. Io non ho cambiato idea né atteggiamento». Venendo alla Regione, sembrano avere più chance ora la Campogalliano-Sassuolo e la Cispadana, che paradossalmente ha avuto una gestazione più lunga del passante di mezzo. Può darci un aggiornamento su queste due opere? «La Bretella è in arrivo: il progetto esecutivo è stato depositato la settimana scorsa e da contratto il Governo ha due mesi per esaminarlo, poi partono i lavori. Per la Cispadana abbiamo chiesto al concessionario di adeguare il progetto definitivo alle prescrizioni della via e poi si passerà all’esecutivo. Come anticipato, siamo pronti a ragionare degli eventuali costi aggiuntivi e a fare la nostra parte, senza nulla chiedere al Governo. Intanto nella prossima primavera inaugureremo il People mover (collegamento tra aeroporto e stazione di Bologna ndr), a proposito di mobilità sostenibile e integrata».

 

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