Regionali Emilia Romagna, Lepore e la Fabbrica delle idee. “Bologna vuole condividere i temi, non guidare la discussione”

Il sindaco torna sulle parole del senatore Delrio, che aveva scongiurato un eventuale monopolio bolognese in vista delle elezioni in viale Aldo Moro. “Bene le primarie, ma non siano un disimpegno. Serve confronto”

A sinistra il sindaco Matteo Lepore, che è tornato sulle parole del senatore Graziano Delrio (a destra)

A sinistra il sindaco Matteo Lepore, che è tornato sulle parole del senatore Graziano Delrio (a destra)

Bologna, 5 maggio 2024 – “Sono contento che il senatore Del Rio abbia ripreso la proposta di una Fabbrica delle idee in vista delle Regionali: sta iniziando a ricevere molta disponibilità. E, se vogliamo che l’Emilia-Romagna abbia un futuro, è chiaro che non dovrà essere gestita da Bologna, ma dovranno essere coinvolti i sindaci, i parlamentari, i consiglieri uscenti, ma soprattutto il mondo del terzo settore e tutti i cittadini della regione”.

Il sindaco Matteo Lepore torna sul tema di una ‘Fabbrica delle idee’ che porti a un programma condiviso in vista delle elezioni in programma (con ogni probabilità) in autunno e al dopo Stefano Bonaccini, e riprende il filo del discorso lì dove l’ex ministro Graziano Delrio l’aveva lasciato sulle pagine del Carlino: la proposta è valida, ma Bologna non dovrà avere il monopolio della partita. Il tema resta quello dei nomi, ma per Lepore non ci dovrà essere “nessuna corsa di cavalli di razza”, anzi, “nessuna corsa di cavalli” punto.

“Penso che il Partito Democratico debba fare sua questa proposta a livello regionale e anche che, a un certo punto, andrà coinvolta la coalizione – prosegue il sindaco –. Ci sono tutte le condizioni per fare bene e per avere una coalizione più larga possibile se si parte da un'idea di futuro mettendo su sul piatto quelli che sono i punti più critici. Penso anche che debba esserci una proposta robusta sul tema casa e sul diritto all'abitare, così come su trasporti e infrastrutture e sanità. Bologna vuole discutere di questi punti perché da sola non può farcela, non perché vuole guidare la discussione”.

Le idee al centro, insomma. Ma senza escludere l’eventuale ipotesi di primarie: “Io amo le primarie e non ho niente in contrario, penso che non devono essere un motivo di disimpegno: se c'è un gruppo dirigente, un partito regionale e ci sono delle idee si deve partire da quelle e anche dalla costruzione di un percorso politico. Se c'è la voglia di confrontarsi, bisogna partire da questo, se invece si partisse come cavalli all'impazzata semplicemente pensando di essere uno più bravo dell'altro credo faremmo una bruttissima figura. Serve ritrovarsi già in questa settimana a discutere di idee, di futuro insieme. Nei prossimi giorni a Reggio Emilia e a Parma, ho notato da parte di tanti cittadini una grande voglia di serietà e di confronto su questi temi”. Lepore è d’accordo con Delrio anche sul “voler dedicare la Fabbrica delle idee a Giuliano Santagata”: “Le cose buone in politica non bisogna buttarle via, ma riprenderle: abbiamo la fabbrica come metodo, perché non usarlo se lo sappiamo fare?”.

Il sindaco ha parlato durante l’incontro ‘Europa solidale’ al circolo Pd di via Murri, questa mattina, insieme con l’europarlamentare dem Elisabetta Gualmini, la segretaria provinciale del Pd Federica Mazzoni e l’ex consigliera comunale Amelia Frascaroli. Salario minimo, attenzione ai bisogni sociali e lotta al nazionalismo alcuni dei punti caldi nel calderone in vista delle prossime elezioni dell’8 e del 9 giugno.

"Noi italiano abbiamo lo stesso problema diffuso in Europa, cioè guardare a queste elezioni con la testa girata verso la politica nazionale – puntualizza Gualmini –. E non è un caso vedere le facce di Meloni, Salvini e anche Schlein: si pensa che le Europee siano la resa dei conti nazionale. Ma questo è sbagliatissimo perché negli ultimi anni l’Unione Europea ha mostrato la sua centralità e la dimensione europea va portata nella testa degli elettori. Noi siamo europeisti veri, possiamo permetterci il lusso di votare su quello che va e quello che non va. Non come Meloni, che ha parlato per anni di voler uscire dall’euro e di Italexit e oggi fa la leader trasformista europea”.

"La partecipazione a questo incontro fa ben sperare – aggiunge Mazzoni –. Dare questo voto al Pd alle Europee è importantissimo, è nostra responsabilità mostrarci come quelli che fanno la differenza. Ascolteremo la nostra bene e quello che gli iscritti e i simpatizzanti ci indicano perché è fondamentale andare a votare l’8 e il 9 giugno”.

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