Ballando con le stelle 2019, chi è Mia Gabusi

La maestra più giovane viene da Monterenzio: farà coppia con Marco Leonardi nel talent in onda su Rai Uno dal 30 marzo

Mia Gabusi e Marco Leonardi, la coppia più giovane della nuova edizione di ‘Ballando con le stelle’ al via il 30 marzo

Mia Gabusi e Marco Leonardi, la coppia più giovane della nuova edizione di ‘Ballando con le stelle’ al via il 30 marzo

Bologna, 22 marzo 2019 - Proprio nell’anno della maturità (liceo Manzoni, indirizzo sportivo) e con un calendario fitto di gare con Pietro, il ballerino con cui fa coppia da agosto riempiendo il carniere di titoli, Mia Gabusi ha ricevuto a Monterenzio, dove abita, la telefonata che le potrebbe cambiare la vita e che da buon Sagittario, amante delle sfide e dell’avventura, non ha ovviamente ignorato. La diciannovenne, erede della dinastia di maestri e campioni di danze standard e latino-americane (il nonno Pietro è il fondatore dell’omonima scuola con sedi a Villanova di Castenaso e Monterenzio, il padre è Davide che con la mamma Claudia l’ha avviata al dancefloor quando ancora era feto in grembo avendo fatto gare ancora durante la gravidanza), è infatti approdata a Roma alla corte di Milly Carlucci che cercava per l’edizione del talent ‘Ballando con le stelle’, al via il 30 marzo su Rai Uno, una maestra giovanissima da affiancare all’imberbe Marco Lombardi, la webstar catanese autore del libro ‘Il web mi ha tolto dalla strada’ dove racconta la sua storia di figlio di un boss mafioso.

Com’è avvenuto il contatto con la produzione?

«Tramite una semplice telefonata con cui mi convocavano a Roma. Non ho sostenuto un provino, ho solo avuto colloqui informali senza mostrare nessun passo o movimento. Mi hanno solo specificato che cercavano qualcuno che avesse affinità con questo concorrente, che io peraltro non conoscevo neanche di nome. Ma ho scoperto che le ragazze dai 13 ai 16 anni sono pazze di lui».

Ed è stato proprio così?

«Abbiamo cominciato le prove e nonostante non ci fossimo mai visti è scattato un feeling immediato. A pelle ci siamo trovati bene subito. Lui i primi giorni era spaventato, ma adesso è molto migliorato, ha acquisito sicurezza, si fida di me».

Quali sono le difficoltà d’approccio con un principiante?

«Non il fatto che sia digiuno di ballo. Io insegno da quando avevo 14 anni. In questa situazione io stessa che sono abituata a professionisti, devo cercare di tirare fuori il meglio da entrambi. Però Marco è molto determinato e si dedica con attenzione a una pratica che sembra semplice ma non lo è».

E la scuola?

«L’opportunità di ‘Ballando’ passa davanti a tutto il resto e la preside Giovanna Degli Esposti si è commossa quando l’ha saputo. Mi conosce da cinque anni e mi supporta in tutti i modi. Mi fa avere il materiale didattico della settimana, la domenica che è il nostro giorno libero torno e il lunedì mattina vado in classe per le verifiche, poi la sera sono già a Roma, dove abito con altre due maestre storiche, Alessandra Tripoli e Sara Di Vaira».

Ma una specialista in latino-americano come riesce a misurarsi anche con valzer, foxtrot, tango?

«In realtà quando ero più piccola ho vinto anche lo standard 10 balli, poi ho scelto di specializzarmi, per cui li conosco e il brevetto d’istruttrice li prevede. Piuttosto ‘Ballando’ ha la particolarità di usare coreografie che sono insolite per me e il mio bagaglio di conoscenze va adattato alla situazione in cui sono immersa ora. Magari mi capita di progettare un pezzo, a mio avviso facile, ma che poi si rivela d’impossibile realizzazione e allora bisogna rapidamente ripiegare su altro».

Era una telespettatrice del programma?

«Sì, da sempre e avevo anche un idolo nella maestra Ekaterina Vaganova che è stata per anni allieva di mio padre».

Tradizione vuole che spesso tra allievo e maestra scatti il colpo di fulmine...

«Beh, io sono single e non ho idee strambe in testa, però con Marco c’è già una grande intesa».

Preoccupazioni?

«Sono la più giovane e meno esperta delle dinamiche televisive ma per fortuna tutti mi danno molti consigli e il clima è di amichevole collaborazione».

Serve più coraggio o incoscienza per affrontare quest’esperienza?

«Coraggio, all’inizio avevo molta paura anche per l’accavallarsi d’impegni tra maturità, programma e mio personale percorso col ballerino con cui faccio le gare. Mi ha consolato il fatto che all’ultimo allenamento che ho fatto con lui quando sono tornata da Roma non sono andata neanche male».

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