Fabio Mercurio a Sanremo: "Lo stile di Bologna sul palco"

Lo stylist cura all’Ariston il look di Ermal Meta e di Bugo: tendenze rock, forti ed eleganti allo stesso tempo per vestire i due artisti

Lo stylist Fabio Mercurio (a sinistra) assieme al cantante Ermal Meta

Lo stylist Fabio Mercurio (a sinistra) assieme al cantante Ermal Meta

Bologna, 5 marzo 2021 - Mercoledì sera i suoi primi due outfit hanno sfilato giù per le scale dello spaziale Teatro Ariston: li indossavano Bugo, che ha cantato ‘E invece sì’ e Ermal Meta, interprete di ‘Un milione di cose da dirti’.

Per lo stylist Fabio Mercurio, 43 anni, siracusano di origini ma bolognese dal 1997, questo è il quinto Sanremo. Il debutto come curatore del look di Meta è avvenuto nel 2017, quando il cantante portò ‘Vietato Morire’, conquistò il premio della critica e arrivò terzo. Con l’interprete brianzolo, invece, lavora dallo scorso anno.

Ed è stato chiamato dalla Mescal, la casa discografica dei due ‘sanremesi’ per il suo gusto, uno stile forte, rock ed elegante, coltivato attraverso gli studi di moda ma anche grazie alle esperienze culturali e mondane che Mercurio ha fatto proprio nella nostra città, vivendo molto la notte bolognese, una delle più interessanti d’Italia.  

Fabio Mercurio, come è iniziato il suo lavoro per Ermal Meta? "Già lavoravo come consulente nel campo della moda e un giorno d’estate del 2017 mi chiamò la casa discografica, mentre ero in vacanza a Siracusa, ero andato dalla mia famiglia".  

Lo conosceva? "Non esattamente... Mi spiego, conoscevo la canzone ‘Gravita con me’, ma non l’avevo collegata a un viso, a un nome. Ma quando raccontai la cosa al mio compagno lui mi disse che canticchiavo il suo brano da tutta l’estate e che quindi in effetti conoscevo la musica di Ermal".  

Cosa volevano per l’artista? "Volevano un’impronta un po’ più forte, che non alterasse però la sua immagine, anche perché lui uno stile ce l’aveva già, la silhouette magra era perfetta. Ermal è ua taglia campionario, una 48, quella che si indossa in sfilata e quindi quando chiedi i capi non devi impazzire".  

Quest’anno che look ha studiato per i due cantanti? "Inizio col dire che sono due personalità completamente diverse. Per Ermal ci siamo ispirati lievemente agli anni Settanta, ma siamo rimasti sulla silhouette stretta, ci sono delle paillettes dosate e per le quattro serate sarà vestito ‘custom made’ ovvero su misura da Dolce e Gabbana. Con Bugo, invece, il riferimento sono gli anni Novanta, gli Oasis e i Verve di Richard Ashcroft, cui lui è legatissimo, per cui i suoi capi sono lievemente ‘over’, ma dosati, linee pulite, piccoli interventi sportswear come la maglia in neoprene sotto giacca, le scarpe da tennis presenti in tre outfit su quattro".  

Lei, nonostante un lavoro nel mondo dello spettacolo, ha scelto di rimanere a Bologna, da quando ci arrivò nel 1997. "Sì, è vero, non l’abbandono più, anche ora che lavoro spesso a Milano. Ma vede, in un’ora ci arrivo comodamente in treno e poi ritorno a casa a Sasso Marconi, nella tranquillità. Giunsi a Bologna col sogno di diventare designer, per studiare all’Accademia di Moda e Costume e ci rimasi anche dopo perché era una città meravigliosa, con una vita culturale e notturna unica. Bologna ti permette di concretizzare molti desideri. Ho vissuto varie fasi della mia vita, da quando, studente, vivevo in un appartamento in centro con altri cinque matti, lavoravo al Cassero, ho fatto il barista all’Estragon, vedevo un sacco di concerti e facevo serate su serate. La musica è sempre stata parte della mia vita e tutte le mie esperienze hanno creato il gusto e lo stile che porto nel lavoro".  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro