Art City Bologna, le molte vite creative di Giulia Niccolai

Fotografa, poetessa, traduttrice, scrittrice sonora e monaca buddista: all’Esprit Nouveau l’omaggio alla donna straordinaria

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Bologna, 7 maggio 2022 - La donna che visse più volte. Come fotografa, poetessa, traduttrice, narratrice, curatrice di riviste, monaca buddista. O meglio, la donna che visse una sola volta. Come artista totale, capace di dare forma alle tante vocazioni e alle numerose suggestioni.

Da oggi Art City rende omaggio con un main project a Giulia Niccolai , figura singolare della cultura del secondo Novecento pronta a misurarsi in ogni campo sulla trasformazione dei linguaggi. Si intitola ‘Perché lo faccio perché’ la mostra curata da Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni (il sottotitolo La vita poetica di Giulia Niccolai’ spiega tutto) al Padiglione dell’ Esprit Nouveau fino al 5 giugno: libri, documenti, fotografie, testi, video e registrazioni sonore contribuiscono a ricostruire per la prima volta un ritratto organico di questa artista defilata scomparsa poco meno di un anno fa (era nata a Milano nel 1934).

Le curatrici raccontano che per arrivare a questo allestimento è stato necessario spulciare gli archivi istituzionali ma soprattutto compiere una ricerca diffusa sul campo: fondamentale è stato l’apporto dell’editore Maurizio Spatola , fratello dell’artista della neoavanguardia Adriano che per un lungo periodo fu compagno di Giulia. I materiali raccontano una parabola che in qualche modo diventa specchio dell’attività editoriale indipendente dei decenni passati. Fotografa negli anni ‘50, Niccolai si afferma come poetessa visiva, sonora e ‘totale’ fra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80 partecipando in modo attivo a numerose manifestazioni. Il Gruppo ‘63 , la rivista Tam Tam , la casa editrice Geiger ma anche la ribalta internazionale (Usa e Australia), le traduzione preziose di Gertrude Stein e di Lewis Carroll , la sensibilità femminista. In cerca di una poesia totale si ritira nel ‘72 con Adriano Spatola a Mulino di Bazzano nella cascina di Corrado Costa, ma nel ‘77 è alla Gam di Bologna per la mostra ‘La forma della scrittura’ . La sua ricerca poetica la spinge all’utilizzo del nonsense, la induce a riconsiderare e riconvertire sul piano letterario gli oggetti di uso quotidiano, la costringe a diventare performer. LEGGI ANCHE - Eventi Bologna, cosa fare nel weekend del 6, 7 e 8 maggio 2022 - Art city Bologna 2022, artisti mostre ed eventi: il programma

Perché tutta la sua produzione è nel segno dell’ironia e della giocosità. Di ogni aspetto c’è testimonianza in mostra. Si può vedere la sua prima raccolta completa ‘Harry’s Bar e altre poesie’ edita nell’81 da Feltrinelli, si possono ascoltare le poesie sonore tratte dalla rivista B aobab , si possono scoprire i poemi visivi. Alla fine degli anni ‘80 Giulia Niccolai sarà colpita da ictus e si avvicinerà al buddismo diventando, un decennio dopo, monaca. Ma anche in questa nuova vita tornerà a pubblicare prosa e poesia.

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