Vasco Rossi compleanno, il rocker compie 70 anni: "Non vedo l’ora di salire sul palco"

Il rocker spegne oggi le candeline e lancia un messaggio ai fan: preparatevi al ritorno dei grandi concerti. Quattro decenni dopo il suo primo Sanremo spiega: "Non è il passare del tempo che conta, ma come lo usi"

Bologna, 7 febbraio 2022 - Siamo qui. Come festeggia i settant’anni una leggenda del rock? Vasco Rossi è con la famiglia. E gli affetti. E gli amici di una vita. Ma è con la musica, prima di tutto: "Sto bene, non vedo l’ora di cantare e salire sul palco", dice ai collaboratori più stretti nella domenica del post Sanremo, dopo aver fatto le congratulazioni a Mahmood e Blanco e aver visto Rkomi rileggere i suoi pezzi anni Ottanta. Zocca, 7 febbraio 1952. Zocca, 7 febbraio 2022: dopo due anni di stop forzato, dopo due anni di pandemia e fan così lontani così vicini, il rocker non ha dubbi e, come più volte ripetuto, sa di dovere "tutto alla musica che non fa distinzioni di sorta. Non è il passare del tempo che conta, ma come lo usi".

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Vasco Rossi nell’ottobre scorso in occasione della presentazione del suo nuovo album
Vasco Rossi nell’ottobre scorso in occasione della presentazione del suo nuovo album

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Non è un caso che il 6 febbraio del 1993 (nel mese bisestile che per il Blasco è fisiologicamente tempo di bilanci, sogni, successi, festival, conti con la vita) uscisse ‘Gli spari sopra’. "Sono 70 volte che la terra mi fa girare intorno al sole e... la testa non mi gira ancora", ha scritto su Instagram, e la testa va dritta al ‘Vasco live 2022 tour’, che lo dovrebbe portare a Imola il 28 maggio (all’autodromo Enzo e Dino Ferrari, tempio pagano della vascofilia transgenerazionale ‘griffata’ Heineken Jammin’ Festival a cavallo dei secoli) e ad Ancona il 26 giugno (allo Stadio del Conero). Vasco non ne può più e come lui i suoi fan, l’obiettivo è tutto al palco. Ed è per questo che lo staff del rocker segue tutte le evoluzioni su contagi e regole, incrociando le dita per una ripartenza in sicurezza. In un mosaico di corsi e ricorsi, quarant’anni fa (era il 1982) Vasco saliva anche sul palco di Sanremo per la prima volta, finendo lontano dal podio con ‘Vado al massimo’. Il destino ha riscritto la fortuna di quel brano, spiegandoci che a volte bisogna toccare il fondo per andare... più in alto che c’è. Questo momento – insieme con filmati super 8, fotografie di famiglia e vhs amatoriali – sarà al centro di ‘Vasco Rossi - Questa storia qua’, il film di Alessandro Paris e Sibylle Righetti che stasera va in onda alle 21.25 su Nove. Dentro Vasco c’è tutta la forza, la bonomia, il talento, la ribellione, la verità, la bellezza, i difetti, la capacità di prendere posizione senza paura tipica dell’Emilia-Romagna e della sua gente. Da ‘Jenny’ all’inno ‘Vita spericolata’ fino a ‘Gli angeli’, Rossi ha raccontato un mondo vero senza sconti, ne ha sbalzato gli spigoli, ha camminato su "tetti e case e grandi le periferie" dove "dietro non si torna". Il racconto della sua vita è anche una mappa delle nostre terre, da Zocca ai Salesiani di Modena, dalla Bologna della zia e dell’Università (in quello spazio-tempo creativo tra ’68 e ’77) alle radio libere, dall’appennino al mare: la vita delle nostre comunità e i nostri ricordi sono contrassegnati dai concerti di Vasco. Eventi, monumenti, come il pantagruelico Modena Park del luglio 2017: "Tutta la mia vita è stata accompagnata dalle parole, dai suoni, dai successi di Vasco. Inevitabilmente – racconta Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna –. A maggior ragione per chi, come me, è del 1967, modenese, e da bimbo faceva villeggiatura a Zocca. Ricordo perfettamente quando venne fondata proprio lì Punto Radio". Bonaccini dice poi che "peraltro, se il concerto al mondo con più biglietti venduti (225mila spettatori) è il Modena Park, cos’altro serve dire? Vasco rimarrà per sempre uno dei più grandi artisti, avendo scritto parte della storia della musica italiana e non solo. E va bene così, senza parole...".