Villa promuove tutti: "Bologna, sei Mitico. E ora prendiamo la Juve"

L’ex difensore: "Thiago alzi ancora l’asticella: adesso può pensare al terzo posto. Sarebbe un’impresa eccezionale, come il mio gruppo del 1987 che fu promosso". .

Al centro, il 'Mitico' Villa. Ai lati, Riccardo Calafiori e Lewis Ferguson

Al centro, il 'Mitico' Villa. Ai lati, Riccardo Calafiori e Lewis Ferguson

Bologna, 26 marzo 2024 – Renato Villa, quando ad agosto Motta da Utrecht parlò di un Bologna che "oggi non può competere in serie A" lei ci disse di condividere pienamente le preoccupazioni dell’allenatore. "Vero: e lo ridirei. Ma quello era tutto un altro Bologna e nessuno, a cominciare da Motta, poteva sapere che giocatori di valore sarebbero arrivati".

Giocatori da Champions?

"Rispondo con una domanda: quando nell’87 Corioni trapiantò nel Bologna il suo Ospitaletto individualmente, escluso Pecci, eravamo una squadra che potesse dominare e stravincere il campionato di serie B? No, ma è quello che successe".

Dove vuole arrivare?

"Che Sartori in questi due anni ha portato giocatori di spessore e Motta sul campo ha fatto un grande lavoro, ma la cosa che più salta agli occhi quando vedi giocare questo Bologna è la forza del gruppo. In questo rivedo pari pari il mio Bologna".

Uno per tutti, il Mitico Villa, e tutti per uno.

"Io cercavo solo di trasmettere il mio spirito, mi mettevo a disposizione, davo una mano ai compagni e ricordavo a tutti che per vincere dovevamo essere un corpo unico. E funzionò: fu decisivo per vincere il campionato di B, per salvarci in A e poi per andare in Europa".

Oggi sta accadendo qualcosa di simile.

"Oggi vedi questi ragazzi giocare e capisci che nello spogliatoio c’è quella stessa chimica. Lo vedi da come festeggiano un gol anche quelli che non giocano, da come tutti restano sul campo a fine partita per mezzora ad abbracciare i tifosi. Ma ci sono anche tanti valori tecnici dentro questo Bologna".

Il più importante?

"Aver dato a Motta una squadra dove non esistono titolari e riserve: semplicemente per ogni ruolo ci sono due giocatori di valore e intercambiabili. Prendete la difesa: tra Beukema, Lucumi e Calafiori uno deve stare fuori, ma chiunque giochi non fa mai rimpiangere quello che va in panchina".

Con la Salernitana ricomincia la difesa a un quarto posto che oggi fa gola a molti.

"Se fossi in Motta non affronterei le nove partite che restano con l’idea di dover amministrare il vantaggio sulle inseguitrici. Nei panni di Thiago alla squadra direi: la Juve è solo cinque punti davanti a noi e abbiamo lo scontro diretto al Dall’Ara, perché non puntare al terzo posto?".

Bologna no-limits. Eppure in estate...

"Sfido chiunque a pensare che fossero questi gli obiettivi. Nella mia testa arrivare settimi-ottavi sarebbe stato un gran bel risultato e penso che anche Saputo e i dirigenti la pensassero così".

Bologna lepre e tutti gli altri a inseguire. Chi teme di più tra Roma, Atalanta e Napoli?

"La Roma: ma di nuovo per la forza del gruppo. Si ha l’impressione che, al di là dei valori tecnici, De Rossi sia riuscito a tirar fuori dai suoi giocatori quel qualcosa in più che li fa sempre andare oltre l’ostacolo".

Da difensore a difensore: quanto è forte Calafiori?

"Sta facendo una bellissima stagione, ma nel calcio la cosa più difficile è confermarsi. Io spero che a giugno resti e se poi fa un’altra stagione come questa allora sì che il suo valore diventa inestimabile. Detto che non tocca a me rubare il mestiere a Sartori, che all’Atalanta ha venduto calciatori a cifre impensabili".

A proposito di giugno: Motta resta o saluta?

"Se gli arriva una proposta da una grandissima squadra, parliamo di Psg, Juve, Inter e via discorrendo, è nell’ordine delle cose che la accetti. Ma è il primo a sapere che se resta a Bologna fa qualcosa che i tifosi ricorderanno per decenni".

Nel frattempo Orsolini in azzurro gioca poco, ma lascia sempre il segno.

"Il suo filtrante, con tunnel, per il gol di Barella è una giocata pazzesca. Ci metto anche Fabbian, che segna anche in Under 21. E dico che non mi sorprenderei se a giugno Spalletti chiamasse entrambi all’Europeo".

Chi è il ‘Mitico’ di questo Bologna?

"Nonostante i ruoli e le caratteristiche molto diverse mi viene in mente Ferguson. Uno che in campo incarna alla perfezione il ruolo di trascinatore".

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